Buongiorno, Collezionisti!
È arrivato il momento di parlarvi di La legge dei Lupi, ultimo romanzo di Leigh Bardugo ambientato nel Grishaverse. Ringrazio Mondadori per avermi permesso di leggere in anteprima questo romanzo e, prima di cominciare, vi lascio sempre la scheda del libro con il link di acquisto!

[Vi lascio anche le recensioni delle precedenti uscite di Leigh Bardugo che ho letto: Sei di CorviIl Regno CorrottoLa Nona CasaTenebre e OssaAssedio e TempestaRovina e AscesaIl Re delle Cicatrici]

La legge dei lupi - Copertina

La legge dei Lupi

Leigh Bardugo

In uscita il: 26/04/2022

€ 21,90

Il secondo volume della serie Grishaverse “Il re delle cicatrici”. Anche in questo secondo e ultimo volume della dilogia ritroviamo tre dei personaggi più amati del GrishaVerse: Nikolai Lantsov, Zoya Nazyalensky e Nina Zenik. I tre, re, generale e spia di Ravka, dovranno continuare insieme la loro lotta per strappare all’oscurità il futuro del loro paese. Altrimenti non potranno che assistere al suo disfacimento definitivo.

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La legge dei Lupi - Separatore

DISCLAIMER: Il libro e tutto il materiale mi è stato fornito col consenso dell’autrice per fini pubblicitari o recensionistici.

Attenzione! Potrebbero esserci riferimenti ad avvenimenti delle precedenti serie del Grishaverse. Se non avete ancora letto alcun libro di Leigh Bardugo, continuate a vostro rischio e pericolo. La recensione è invece spoiler free per quanto riguarda questo nuovo titolo della serie.

Sapete che sono innamorata del Grishaverse, che amo Leigh Bardugo e che sono sempre felicissima di leggere i suoi nuovi romanzi ma La legge dei lupi ha bisogno di una recensione diversa da quelle che ho scritto per gli altri titoli della serie. Il re delle cicatrici aveva i suoi problemi ma ero fiduciosa. L’ho visto come una grande introduzione per quello che sarebbe arrivato in questo volume. Invece la Bardugo, per la prima volta da quando ho iniziato a leggere del mondo Grisha, mi ha deluso.
Mi ha deluso grandemente perché quella che doveva essere la dilogia dedicata a Nikolai, si è trasformata in tutt’altro, togliendogli spazio e stravolgendo il personaggio fino a renderlo irriconoscibile, rovinandolo irrimediabilmente.

Nei precedenti romanzi, Nikolai era il più carismatico, il più affascinante e sicuramente il più amato dalle folle, come ha fatto a diventare l’ombra di sé stesso che la Bardugo ci ha propinato in questo secondo volume della dilogia? Probabilmente l’autrice voleva dare spazio alla vera protagonista della storia: Zoya. Un personaggio perfetto nella sua posizione di generale ma a cui si è voluto dare sempre più spazio, sempre più importanza, portandola a essere un personaggio troppo “pesante” rispetto agli altri. Zoya fa tutto, ha tutti i poteri, tutte le posizioni politiche, Zoya distrugge il sistema magico che era stato creato nei libri precedenti.

Non ho amato anche come sono state gestite alcune delle tematiche della dilogia, che in questo secondo romanzo sono state tralasciare fino a dimenticarsene quasi completamente. Tutta la tematica iniziale del mostro dentro Nikolai, che ha dato il via alla dilogia, quasi non è presa in considerazione in questo secondo volume è non ha una chiusa che dia un taglio definitivo alla storia. Risulta incompleto quando bastava togliere altri momenti inutili per continuare quella linea narrativa.

Anche tutta la storyline di Hanne la trovo gestita malissimo, come se la Bardugo stesse facendo il check delle diversità, sia etniche che di orientamenti sessuali, inserite nei suoi romanzi. Inoltre Hanne è un personaggio strumentale, creato a tavolino solo per essere il nuovo interesse amoroso di Nina. Non ci si affeziona e non ci si avvicina in alcun modo a questo personaggio.

A proposito di Hanne, vogliamo parlare dello stravolgimento del personaggio di Nina? Nina non è più quella delle sue prime apparizioni, la morte di Matthias l’ha segnata enormemente ma non riesco proprio a capire come il personaggio che ci è stato insegnato a conoscere possa scegliere di concludere il suo arco narrativo in quel modo. La posizione che occupa Nina alla fine de La legge dei lupi, non è una posizione che si addice alla Nina spia e Grisha che conosciamo. Insomma, anche da questo punto di vista, ho trovato degli stravolgimenti importanti dei personaggi. Inoltre già nel primo volume la storyline di Nina mi sembrava troppo slegata rispetto a quelle degli altri personaggi e qui, per la maggior parte del tempo, si ha ancora di più questa sensazione. La storyline di Nina è lenta, noiosa su più punti, difficile da portare avanti fino alla fine.

Stiamo parlando di storyline slegate dalla storia principale? Vogliamo parlare di Mayu? È interessante vedere il punto di vista di un personaggio non Ravkiano ma si poteva fare un nuovo romanzo ambientato nel Grishaverse e non appesantire ulteriormente La legge dei lupi. È proprio questa storyline che mi fa dire che si sarebbe potuto tagliare su cose inutili e dare spazio a tematiche, personaggi e elementi narrativi che ci portiamo avanti da più tempo per dare un’idea maggiore di completezza.

Al momento della lettura del primo volume della dilogia, sono stata felice per il ritorno del Darkling ma leggendo questo secondo capitolo della storia, mi sono resa conto che la sua presenza non ha assolutamente senso. È una mera mossa di marketing, per aumentare l’hype dei fan innamorati del personaggio. Io sono una di questi, infatti mi sono fatta comprare nel primo volume, ma leggendo La legge dei lupi, mi sono resa conto che il suo scopo all’interno dell’economia del Grishaverse, si era conclusa con la trilogia originale… Ed è giusto così. Il Darkling è un personaggio affascinante e carismatico quanto Nikolai, sono i due che reggono completamente il peso della storia ma il Darkling, senza Alina, non ha uno scopo, non ha un senso.

Nonostante questi numerosissimi difetti, lo stile di scrittura di Leigh Bardugo rimane meraviglioso ma proprio perché so come potrebbe scrivere, mi sarei aspettata molto di più da questo ultimo volume dedicato al Grishaverse. Quelle poche scene che ho trovato davvero belle, sono scritte in modo talmente perfetto da avermi portato a commuovermi. Assistiamo alla morte di un personaggio importante della storia per cui mi sono trovata davvero a rileggere quello stile e quel pathos degno dei migliori momenti della Bardugo, ci sono stati altri momenti in cui ci ha mostrato di non aver perso il suo tocco magico ma sono troppo pochi per riuscire a salvare La legge dei Lupi.

Credo che in questo volume, la Bardugo abbia fatto un lavoro di fanservice troppo spiccato. Ha fatto tornare personaggi che ormai avevano dato tutto, ha allineato la caratterizzazione dei personaggi a quella che abbiamo potuto vedere nella serie tv e ha aperto le strade a una nuova avventura futura ma lo ha fatto nel peggiore dei modi, portando i lettori affezionati alla serie a sperare quasi che cambi idea la chiuda qui.

Amo il Grishaverse e vorrei ancora leggere di questo mondo ma non finché la Bardugo stessa non avrà ritrovato l’ispirazione e la giusta prospettiva su come portare avanti le sue storie. Spero che il prossimo volume, che si vocifera ci sarà, torni ai fasti dei precedenti perché so che Leigh ci può regalare molte più emozioni ci come ha fatto in questo romanzo.

Un finale che lascia con l’amaro in bocca.

Voto: 3/5
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L’evento continua sui blog dei miei colleghi! Tutte le tappe dell’evento dedicato a La legge dei Lupi sono in uscita oggi! Correte a leggere le recensioni delle altre ragazze!

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