DISCLAIMER: Il libro e tutto il materiale mi è stato fornito col consenso della casa editrice per fini recensionistici.

Ben ritrovati, Collezionisti!
Oggi vi porto la recensione di un’altra nuova uscita, molto attesa in Italia. Personalmente ho sofferto, per i mesi in cui l’uscita è stata posticipata in Italia, perché ne avevo sentito parlare come e quanto ACOTAR (di cui ho parlato qui e qui) dai blogger e dai booktuber che leggono in inglese. Non vedevo l’ora di stringerlo fra le mie bracca ed ecco che finalmente posso parlarvi di Sei di Corvi di Leigh Bardugo!

Ma, come sempre, iniziamo con la scheda del libro:

Sei di Corvi - Copertina

Sei di Corvi

Leigh Bardugo

In uscita il: 24/09/2019

€ 17,90

A Ketterdam, vivace centro di scambi commerciali internazionali, non c’è niente che non possa essere comprato e nessuno lo sa meglio di Kaz Brekker, cresciuto nei vicoli bui e dannati del Barile, la zona più malfamata della città, un ricettacolo di sporcizia, vizi e violenza. Kaz, detto anche Manisporche, è un ladro spietato, bugiardo e senza un grammo di coscienza che si muove con disinvoltura tra bische clandestine, traffici illeciti e bordelli, con indosso gli immancabili guanti di pelle nera e un bastone decorato con una testa di corvo. Uno che, nonostante la giovane età, tutti hanno imparato a temere e rispettare.

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Leigh Bardugo ha creato una storia partendo dal presupposto più classico del suo genere: cosa succederebbe se unissi delle persone totalmente differenti e dessi loro un obiettivo comune? È una dinamica che appartiene anche al classicissimo Il Signore degli Anelli di Tolkien e che, negli anni, abbiamo ritrovato anche in altri successi come la serie di Hunger Games.

Quello che però rende estremamente nuova questa tematica, sono i personaggi che Leigh Bardugo crea, sono le scelte che ha preso per mostrare le dinamiche fra di essi, i legami. I nostri personaggi sono sei, con storie e origini differenti, con personalità forti e ben delineate. Ognuno di loro ha avuto, a modo suo, delle difficoltà da affrontare, dei momenti bui da cui si sono tirati fuori prima di entrare a far parte degli Scarti, una delle bande di fuorilegge di Ketterdam, guidata “nell’ombra” da Kaz Brekker.

Perché dico nell’ombra?
Perché è lui ad aver portato nella banda quasi tutti i personaggi di cui seguiamo le vicende e loro rispondono e provano rispetto più per Kaz che per il vero capo.

I nostri sei protagonisti sono quindi Kaz, Inej, Jesper, Nina, Matthias e Wylan. Chi sono?

Kaz è il nostro protagonista. È uno degli Scarti, il più temuto. Ha diciassette anni e si è guadagnato il titolo di Manisporche per via dei suoi crimini efferati. Ci sono leggende sul fatto che porti i guanti perché le sue mani sono sempre sporche di sangue.
È un protagonista atipico, con una personalità che non si sposa per nulla con quelle dei protagonisti che siamo soliti incontrare quando iniziamo un libro. Ha una morale tutta sua, è guidato dal desiderio di vendetta e dalla sua superiorità intellettiva rispetto alle dinamiche che regolano Ketterdam.

Inej è lo Spettro, la spia di Kaz. Silenziosa come un fantasma, si occupa di tenerlo vivo quando lui si mette nei guai. È una raccoglitrice di segreti che permette a Kaz di raggiungere i suoi scopi.
Nonostante sia considerata da tutti minacciosa, noi abbiamo modo di scoprire cosa c’è sotto il personaggio che le è stato cucito addosso. Inej è una ragazza di sedici anni, forte e indipendente, che è riuscita, con le sue capacità, a guadagnarsi un posto di riguardo negli Scarti ma soprattutto a farsi salvare da Kaz da uno dei bordelli della città.

Jesper è un pistolero con sangue Zemeni nelle vene. È sempre irrequieto e pronto a scaricare l’energia nervosa in una sparatoria. È uno degli Scarti di cui Kaz si fida di più, per quanto uno come lui possa fidarsi. Jesper è, abbinato ad altri del gruppo, il comic relief, quello che fa le battute e che stempera la tensione che pian piano monta nel libro e nel lettore.

Nina e Matthias devono essere presentati insieme perché hanno un passato in comune. Grisha lei, Druskelle Fjerdiano lui. Sono nemici naturali. I Grisha si preparano e studiano per poter contrastare i Fjerdiani e proteggersi, i Druskelle si addestrano per cacciare e catturare i Grisha. I Fjerdiani credono, come molti altri popoli del mondo, che i Grisha siano esseri inferiori, inferiori persino agli animali, ma in più li considerano esseri demoniaci, contro natura, da spazzare via dalla terra, punendoli per i loro peccati. Catturano e mandano a morte, dopo “giusto processo”, tutti i Grisha che riescono a trovare.

Ed è proprio così che questi due si sono incontrati. Lui ha catturato lei e lei è poi sfuggita a lui. Pian piano ci viene raccontato il loro passaggio e il loro legame a doppio filo che li ha portati fino al momento in cui li ritroviamo, nel presente della narrazione, a collaborare fianco a fianco nonostante le loro diversità.

L’ultimo è Wylan. Figlio del mercante che ha incaricato Kaz di fare il colpo, è l’assicurazione del gruppo di poter incassare i soldi una volta tornati. È un ostaggio volontario. Wylan infatti si è allontanato dal padre e vuole davvero far parte della missione. Sarà lui, assieme a Jasper, a regalarci i momenti più divertenti del romanzo. Le loro scene sono fra le più esilaranti e le battutine con cui si scherniscono danno la possibilità al lettore di riprendere fiato.

Quindi cosa dà il via a tutta questa storia? Ovviamente Kaz e la possibilità di un colpo che possa cambiare per sempre le loro vite! Recluterà questi personaggi per entrare nel posto più impenetrabile del mondo con un piano che, ovviamente, non andrà assolutamente come previsto.
Anche questo è un qualcosa di già visto, lo ammetto, ma la Bardugo riesce a rendere nuovissima anche questa dinamica. Ogni capitolo, durante il colpo, è scandito dal rintocco di un orologio e queste porta il lettore a sentire davvero lo scorrere del tempo e la tensione che monta a ogni pagina.

Lo stile di scrittura della Bardugo è molto piacevole. Scorre velocemente e il lettore si sente subito attirato dalla storia che sta mettendo in scena. L’autrice non lascia niente al caso, ogni elemento inserito nella narrazione è lì per un motivo, per darci un indizio o per iniziare a farci ragionare su ciò che potremmo scoprire sui personaggi andando avanti con la lettura.

Gli eventi si svolgono senza incongruenze e i personaggi agiscono in modo verosimile. Non ci sono momenti in cui sembrano finti o mossi solo in funzione di quello che deve accadere. I personaggi vengono accompagnati dall’autrice fino al concludersi della narrazione senza essere forzati in una direzione. Seguono la psicologia che l’autrice ha delineato per loro e che li porta a compiere gesti che ci si aspetterebbe proprio da loro. Nonostante questa capacità di rendere reali i nostri protagonisti, l’autrice riesce comunque ad aggiungere dei colpi di scena che delle azioni inaspettate.

Unica pecca, ma non per colpa della Bardugo, è che molte cose non sono spiegate. Le prime quaranta pagine sono difficilissime da superare perché si capisce poco o niente. Perché dico che non è colpa dell’autrice? Perché Sei di Corvi non è il primo romanzo ambientato nella Grishaverse ma è lo spin off della trilogia principale, La Grisha Trilogy, che da noi è inedita (tranne che per il primo, pubblicato anni fa da Piemme senza che la serie venisse portata a termine).

Abbiamo avuto la notizia che verrà pubblicata da Mondadori ma leggere prima lo spin off e poi la serie principale è come vedere Angel senza aver mai visto Buffy l’ammazzavampiri. Si capisce il significato di fondo, si capisce l’azione principale ma si rimane all’oscuro di molte cose che riguardano il mondo in cui è ambientata la storia e non solo.

Peccato perché questo ha un po’ rovinato la lettura. Mi sono ripromessa di rileggere la dilogia di Sei di Corvi una volta che avrò avuto modo di leggere la trilogia Grisha.

Nonostante questo intoppo nell’ordine di pubblicazione, il romanzo risulta essere il migliore letto negli ultimi anni. So che spesso parlo di miglior libro letto finora, che dico quanto mi sia piaciuto ma credetemi, questa volta sono totalmente convinta di quello che scrivo. Sei di Corvi di Leigh Bardugo, per stile di scrittura, trama, personaggi, capacità di narrazione, è il miglior libro da anni. Non trovo nessuna pecca da imputare all’autrice. Non c’è nulla che avrei voluto leggere diversamente. Sei di Corvi è un quadro perfetto che aspetta di trovare il suo perfetto finale in Crooked Kingdom, il secondo e ultimo capitolo della dilogia, e sono sicura che è ciò che avremo. Una serie degna del suo nome dalla prima all’ultima pagina.

Fatevi un favore: se non avevate in programma di leggerlo, cambiate i vostri piani e tuffatevi nel mondo di Leigh Bardugo. Non ve ne pentirete!

Voto: Diesci!
E arriva anche la serie tv su Netflix!

VOTO: 5/5

Sei di Corvi - Divisore

Prima di lasciarvi, aggiungo una notizia che è appena stata data sui social. È in produzione la serie dedicata alla Grishaverse. Gli eventi dovrebbero seguire sia la trilogia principale che lo spin off e ieri, su twitter, è stato annunciato il cast.

Questi i tweet che hanno fatto impazzire migliaia di fan della serie. Devo essere sincera? Sono impazzita anch’io vedendo finalmente il volto di Kaz e poi Ben Barnes! Chi non vorrebbe Ben Barnes in ogni produzione esistente?

Sei di Corvi - Divisore

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