Il 5 Marzo è arrivato. Era un giorno che aspettavo e temevo in egual misura. È infatti uscita l’edizione italiana di Mo Dao Zu Shi col titolo italiano di Il Gran Maestro della Scuola Demoniaca. Ero felice della possibilità di rendere più conosciuta una storia tanto meravigliosa ma allo stesso tempo temevo come avrebbero potuto adattare un’opera tanto complessa, intrisa di simbolismi, cultura e tanto, tanto altro, così lontani dalla nostra cultura. Mondadori sarà riuscita a fare un buon lavoro? Ve ne parlo più approfonditamente dopo la scheda del libro.

Il Gran Maestro della Scuola Demoniaca - Copertina

Il Gran Maestro della Scuola Demoniaca

Mo Xiang Tong Xiu

In uscita il: 05/03/2024

€ 19,00

Wei Wuxian è il temibile Patriarca di Yiling, considerato il fondatore delle tecniche demoniache di coltivazione, una combinazione di studi taoisti e arti mistiche che consente di ottenere facoltà soprannaturali. Governa eserciti di cadaveri e semina il terrore con il suo Generale fantasma Wen Ning e il potentissimo Sigillo Oscuro della Tigre. Quando finalmente muore durante il Grande Assalto al colle dei Sepolcri, la notizia è accolta con gioia dal mondo dei cultori.

Tredici anni dopo, Wei Wuxian si risveglia nel corpo di un giovane che sacrifica l’anima per farlo rinascere nel proprio corpo e affidargli la sua vendetta. Questa seconda vita, però, non libera Wei Wuxian dal fardello di quella precedente, e anzi lo costringerà a fare i conti con le conseguenze delle scelte intraprese. Al suo fianco c’è Lan Wangji, cultore sopraffino dalla reputazione inattaccabile, con il quale tenterà di fare luce sui segreti intricati che riemergono dalle ombre del loro passato. E al quale si troverà unito da un legame tanto inaspettato quanto indomabile.

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Il Gran Maestro della Scuola Demoniaca - Separatore

DISCLAIMER: All’interno di questa recensione sono presenti dei fotomontaggi a scopo di satira. Sono fatti male appositamente per far ridere di più.
Giuro che il mio diploma di grafica non ha preso fuoco!

La mia idea era quella di fare uscire questa recensione giorni fa ma dopo una prima stesura, ho deciso di prendermi qualche giorno per sbollire rabbia, frustrazione e delusione per potervene parlare a mente più lucida e con il tono più calmo che mi sia possibile avere quando si ha a che fare con Mo Dao Zu Shi. Chi mi segue sui social sa che sono una grandissima appassionata e anche qui sul blog mi è capitato di nominarlo. I miei amici sanno che basta regalarmi qualcosa che sia vagamente a tema The Untamed per farmi impazzire di gioia. Insomma, sono davvero una grande fan di questa storia.

Come vedete, sono molte le occasioni in cui ho portato The Untamed e Mo Dao Zu Shi nel mio profilo. Quindi avrete capito, viste le polemiche delle ultime settimane, che questa non sarà una recensione positiva. Mi si stringe il cuore e sono veramente combattuta di dover scrivere qualcosa di tanto negativo sulla mia novel preferita ma ne sento il bisogno per darle la giustizia e il rispetto che si merita perché no, la versione Mondadori non è stata capace di farlo.

Partiamo però dalle poche cose positive che ho trovato in questa edizione:

Sicuramente Mondadori è stata in grado di rendere il testo più scorrevole ma a discapito del registro originale della storia. Non so se sia una cosa positiva oppure no. Direi un 50 e 50.

Le illustrazioni sono piacevoli da trovare all’interno del volume ma anche queste non sono farina del sacco di Mondadori. Sono infatti riprese dall’edizione americana della Seven Seas. Non so se dar loro merito oppure se passarci sopra.

A parte queste due cose che sono delle vittorie a metà per Mondadori, tutto il resto per me è da cestinare. Perché? Iniziamo con l’immagine qui sotto:

Note Mo Dao Zu Shi - Il Gran Maestro della Scuola Demoniaca

(in giallo i problemi di contenuto, in azzurro i problemi di traduzione, in rosa i refusi, gli errori grammaticali e di sintassi)

Questa è un insieme di alcune schermate del mio Reader con le note che ho fatto durante la lettura. Per un titolo di questo tipo, non dovrebbero mai esserci così tante annotazioni negative (ma in nessun libro, in realtà). Non so il cinese ma conosco la storia approfonditamente. Non posso notare tutte le sfumature della traduzione ma, anche a digiuno completo di cinese, ho notato molte cose che non vanno a livello di contenuto. Figuriamoci se conoscessi il cinese! Temo avrei potuto fare così tante note da scrivere una recensione più lunga del libro stesso.

Ho molto di cui parlare quindi inizio da principio e divido tutto in macro sezioni per rendere più facile la lettura a voi e la stesura a me. (E non affronterò ogni mia annotazione altrimenti nessuno arriverebbe alla fine di questa recensione)

Traduzione:

Il titolo dell’opera. Mo Dao Zu Shi è diventato Il Gran Maestro della Scuola Demoniaca. Questa è una minuzia ma perché usare la parola “Scuola” quando poi all’interno del volume viene usata sempre “Coltivazione”? Scuola di per sé non è la traduzione più adatta e in più non viene mai ripresa nelle pagine interne. Non ha nemmeno concordanza col contenuto. Insomma, mi ha lasciato perplessa questa scelta. Ci sarebbero anche altre scelte del titolo che lasciano a desiderare ma io vi porto la più palese per non scendere troppo nello specifico con la traduzione.

Già qui ho iniziato ad avere un calo di fiducia. Poi ho aperto il volume e ho iniziato a leggere… Nel prologo, che tutti noi fan conosciamo a menadito, ho trovato un sacco di cose che non vanno. Ci sono moltissime frasi rimaneggiate, sforbiciate, cambiate anche nel significato.

Esisteva quindi il rischio che il suo spirito facesse ritorno per rinascere in un altro corpo.

Questo punto ha un significato completamente diverso da quello originale. La rinascita dell’anima è un concetto che non è temuto nel mondo di Mo Dao Zu Shi perché non porterebbe a nulla di male. Quello che temono i personaggi è la possessione, l’atto di impossessarsi forzatamente di un corpo vivo non proprio.

Questo è solo uno dei tanti esempi che avrei potuto portare alla vostra attenzione per quanto riguarda il prologo che è davvero pieno di questi rimaneggiamenti. Continuando con la lettura poi ne troviamo altri di casi simili… O di peggiori! Voglio farvi leggere questo passo:

«Ho una domanda per te. I mostri, i demoni, i fantasmi e gli orchi sono la stessa cosa?»
[…]
«Mostri e demoni sono esseri viventi: i primi derivano da creature non umane, i secondi da umani. Fantasmi e orchi invece sono esseri, rispettivamente umani e non umani, deceduti.»
«Mostri e orchi vengono spesso confusi. Facci un esempio per distinguerli.»
«Facile.» Wei Wuxian aveva indicato un albero verde e rigoglioso fuori dalla finestra. «Quell’albero, dopo essersi nutrito di conoscenza per centinaia d’anni, potrebbe sviluppare un proprio spirito, una coscienza, e magari decidere di seminare danni: sarebbe un mostro. Se invece prendessi un’ascia e lo abbattessi lasciando soltanto il ceppo, lo ucciderei. Se a quel punto il troncone coltivasse un proprio spirito, avremmo un orco.»

Vi starete chiedendo cosa c’è di sbagliato. Per prima cosa, gli orchi non fanno parte del World Building di Mo Dao Zu Shi. Non esistono assolutamente. Inoltre gli orchi sono ben presenti nell’immaginario di un lettore occidentale. Un orco per noi è un essere antropomorfo che non è umano ma non è nemmeno un essere che possa nascere dal moncone di un albero proprio per l’aspetto iconografico che abbiamo imparato da leggende e storie che hanno preceduto questa. Sarebbe stato più semplice usare “spirito elementale” o semplicemente elementale per quello che qui viene chiamato mostro e “mostro” per quello che qui viene chiamato orco e già la situazione sarebbe stata più salvabile.

C’è poi un altro problema davvero fastidioso nella traduzione che mi ha mandato più volte in crisi durante la lettura. Lo stile di scrittura di Mo Xiang Tong Xiu ha un registro alto, ogni frase, ogni parola è pensata con grandissima attenzione. È un’opera studiata in ogni sua piccola parte e ciò che la rende ancora più bella è che, nonostante tutto, rimane scorrevole, di facile lettura e coinvolgente. Nell’edizione italiana invece troviamo questo:

Non si trattava nemmeno di essere attratto o meno dagli uomini, per quanto quel tizio fosse uno schianto.

O ancora:

Ce l’aveva fatta, Lan Wangji aveva aperto bocca!

Scusate ma quand’è che siamo finiti in uno Young Adult di serie Z? Perché il registro di questa storia me lo ricordavo diverso! Perché Wei Wuxian, che ha sempre parlato a modo nella storia che conosco io, è improvvisamente diventato un bimbominkia di 12 anni?

Dove ho già letto frasi simili, con lo stesso registro, stile e capacità incredibile di rendere le emozioni umane?

Ah, già… Ma questa è palesemente la nuova edizione di After, signori e signore! Non l’avevo capito subito! Certo, così si spiegano molte cose! Aspetto il momento in cui, riferito a un punto più sotto che capirete, i personaggi inizieranno a chiamarsi con “Bella, bro!” e “Amio”. Perché il livello è questo in queste frasi che vi ho riportato.

Il Gran Maestro della Scuola Demoniaca  - Copertina in stile After

Tra l’altro vorrei fare presente che l’ultimo esempio, “Ce l’aveva fatta, Lan Wangji aveva aperto bocca!” in originale ha tutto un’altra costruzione. Per rendere l’idea, metto la versione in inglese che è conosciuta ai più (e meno male che l’edizione americana della Seven Seas è considerata fatta male perché in confronto alla nostra almeno queste cose le ha tenute immutate):

Seeing that he’d finally been able to tease Lan Wangji into talking, he was secretly delighted, like he’d seen the bright moon at last after waiting for the clouds to part.

Notate che lo stile è molto diverso? Inoltre qui c’è quel “secretly” che regge tutta la scena perché fa capire perfettamente quali siano i sentimenti di Wei Wuxian in quel momento. Wei Wuxian è ancora in quella fase in cui il suo subconscio cerca di nascondere in tutti i modi la sua attrazione per Lan Wangji. Non si è ancora reso conto del perché sia attratto da quel “noioso con l’espressione da funerale” che tormenta in cerca di amicizia e attenzioni. Sono sfumature ma sono quelle sfumature che rendono emozionante una storia come questa!

Sempre nello stesso punto c’è anche:

Comunque anche tu puoi chiamarmi Ying, se vuoi.

Capisco che fosse per dire che poteva chiamarlo col suo nome personale e non col nome di cortesia MA quel Ying da solo grida vendetta. Era così difficile mettere Wei Ying nel rispetto del modo di parlare orientale? Nessuno avrebbe detto solo Ying in una situazione simile. E con questo appunto passiamo alla prossima categoria.

Contenuto:

Per contenuto intendo tutte quelle parti in cui si è andati a cancellare parte della cultura di provenienza appiattendo diverse parti del romanzo per renderlo più fruibile al pubblico medio italiano. Ora, io posso capire una scelta simile da parte della casa editrice ma trovo anche che portare in Italia un genere come quello delle Danmei serva come occasione per accrescere la propria conoscenza di una cultura tanto lontana dalla nostra. Trovo quindi che sarebbe stato molto più intelligente scegliere di non sforbiciare e mettere le opportune note che potessero dare al lettore la possibilità di imparare.

Capisco che ormai l’idea d’imparare dai libri sia un concetto da boomer e che tra le pagine si debba trovare solo roba di facile fruizione, come fossero video di TikTok, ma se non si è in grado di sopportare due note a piè di pagina forse basterebbe non prendere in mano libri che necessitano un’attenzione maggiore durante la lettura. Un po’ come il Signore degli Anelli. Non tutti lo leggono perché può essere pesante o non nelle corde di alcuni. Allora perché Mo Dao Zu Shi può essere stravolto, diventando Il Gran Maestro della Scuola Demoniaca, in favore di chi non si vuole impegnare nella lettura?

Detto questo, anche qui riporterò alcuni dei casi più eclatanti:

Per iniziare, la scelta più discussa nei giorni passati… La scelta di tradurre con fratello/fratellastro praticamente ogni appellativo dal cinese. Shidi, Shixiong, Shijie, Shimei e tutti gli altri appellativi usati in questo contesto sono prima di tutto un importantissimo strumento per capire le relazioni tra personaggi ma soprattutto per comprendere la gerarchia all’interno di un gruppo di persone. Questo concetto della gerarchia è fondamentale e se fosse stato mantenuto avrebbe permesso al lettore d’immergersi maggiormente all’interno delle dinamiche tra i personaggi, che sono il punto forte di questa storia.

Inoltre questo appiattimento, fatto con pochissima cura ai dettagli, ha portato ad avere all’interno del testo un fratellastro riferito al legame tra Wei Wuxian e Jiang Cheng. Questo è un tasto dolentissimo perché è proprio uno dei punti fondamentali della storia personale del nostro protagonista. Per tutta la vita lotta per combattere la credenza che lo vedrebbe figlio illegittimo del capo clan Jiang e qui usano quel fratellastro, che vuol dire fratello da parte di un genitore, con una leggerezza che mi ha fatto letteralmente urlare per la frustrazione. A dover per forza catalogare il rapporto in italiano, avrebbe potuto avere più senso fratello adottivo (anche se pure così avrebbe creato un sacco di problemi).

Legato a questo punto c’è anche il rapporto tra Wei Wuxian e Jiang Yanli. Wei Wuxian la chiama Shijie, nella versione italiana sorella, cosa che disturba particolarmente visto che la prima occasione in cui si fa riferimento al personaggio troviamo questa frase:

Se non le vado bene, dille di annullare il fidanzamento! Tienitela, la tua preziosa sorella! Anzi, perché non chiedi tu la sua mano?

Solo a me suona male? Soprattutto se uniamo questo passo nel libro alla definizione TOTALMENTE ERRATA presente nel glossario. Viene infatti detto:

Jiang Yanli è la sorella di Jiang Cheng e sorella giurata di Wei Wuxian.

[…] Fratello/sorella giurato/a. […] Tra persone di sesso diverso, il ricorso a questo tipo di appellativi può rivelare un interesse amoroso […]

Io la storia la conosco e so bene che non c’è alcun interesse amoroso tra Wei Wuxian e Jiang Yanli ma cosa potrebbe capire un lettore che si approccia per la prima volta a quest’opera e trova questi elementi all’interno di questo volume?

Lessico:

Passiamo alla mia parte preferita! Nel lessico voglio mettervi tutti i termini assolutamente fantasiosi inseriti in questo volume. Con quello che si sono inventati ci si poteva scrivere un fantasy completamente nuovo ed effettivamente è quello che hanno finito per fare!

Pertica come unità di misura. Ora, sfido chiunque a sapere quanto valga esattamente senza cercare in rete perché io, nonostante sapessi l’esistenza di questa unità di misura, non sapevo a quanto corrispondesse. Sono dovuta andare a fare una ricerca… La medesima che si sarebbe potuta fare se si fossero mantenute le unità di misura originali, ossia quelle cinesi. Anche perché trovo questo cambio una mancanza di rispetto. Abbiamo messo in un’ambientazione cinese storica, un’unità misura della Roma Antica che comunque è poco conosciuta e che occidentalizza in modo pesante la storia. Avrei capito se si fosse usato il metro, unità di misura ormai riconosciuta ovunque. No! La pertica. Fosse stato l’unico elemento “occidentalizzante” nel volume ancora ancora… Ma indovinate? Non è così!

Smargiasso, virgulto, assurti, eccidio, umbratile… Tutti termini per dimostrare una sana dose di cultura? Per mascherare una traduzione poco curata con la scusa di aver messo dentro paroloni poco usati che nobilitano tutto? Non so ma a me hanno fatto ridere. In una traduzione in cui troviamo “quel tizio fosse uno schianto”, umbratile ce lo vedo poco. Molto poco. Vogliamo usare i paroloni? Teniamo un registro alto per tutta la narrazione, va bene? Perché alternare Il Nome della Rosa ad After non dà al volume un senso di cura ma tutto il contrario. Facciamo pace e seguiamo una linea ben precisa per tutta la traduzione? Ve ne sarei grata!

Ma arriviamo ai veri momenti di gloria di questa traduzione! Parliamo degli onorifici dei personaggi! Preparatevi perché qui tocchiamo vette altissime di trash!

Partiamo con Lan Zhan, Lan Wangji. Il Portatore di Luce. Sempre accompagnato dalla spada Bichen “colei che schiva la polvere del mondo”.

E no, non ho particolarmente da dire su Portatore di Luce (insentibile ma accettabile per quanto riguarda la traduzione). Il problema è quel “colei che schiva la polvere del mondo”. Bichen si è improvvisamente trasformata nella versione “spirituale” di uno Swiffer. Me lo vedo Lan Zhan ad andare in giro con in mano lo Swiffer mentre schiva dal suo cammino la polvere del mondo. Ecco perché i suoi abiti sono sempre così candidi e puliti!

Bichen, da traduzione corretta, vorrebbe dire “colei che evita le questioni mondane/le emozioni umane”. Uguale. Certo.

Portatore di Luce - Lan Zhan

Passiamo ora ai Venerabili. Nie Mingjue alla fine non se l’è cavata male. Lo lasciamo da parte per il momento. Parliamo invece di Lan Xichen e di Jin Guangyao.

Lan Huan, Lan Xichen. Signore del Lustro Fiorente.

Io ora voglio davvero sapere chi ha pensato che Signore del Lustro Fiorente fosse una buona idea di traduzione di Zewu-Jun!

Me lo immagino così: con una coroncina di fiori in testa, perché è “fiorente”, e il necessario per lustrare le scarpe. Che lo sappiamo che nel clan Lan bisogna sempre essere perfettamente in ordine.

Jin Guangyao. Venerabile dell’Eterna Fragranza.

Anche qui… Vi prego, ditemi cosa è passato per la testa di chi ha voluto tradurre Lianfang-Zun in questo modo…

Eterna fragranza? Si sarà mica fatto un abbonamento a vita ai prodotti Glade? Tipo l’opzione Iscriviti e Risparmia di Amazon! Eccolo quindi che medita usando le profumazioni che ha preso per aiutarsi a concentrarsi…

Signore del Lustro Fiorente - Lan Xichen
Venerabile dell’Eterna Fragranza - Jin Guangyao

Sì, perché a me, gli onorifici tradotti in questo modo fanno pensare a una parodia dei personaggi, non alla loro vera caratterizzazione. Vi spiego perché. È vero che Zewu-Jun è scritto con degli ideogrammi che potenzialmente potrebbero essere tradotti in quel modo ma Zewu-Jun è un titolo che sta a indicare la sua personalità calma e accogliente. Per quanto riguarda Lianfang-Zun invece siamo proprio andati fuori strada. Non so da dove sia uscita questa eterna fragranza ma teoricamente dovrebbe indicare qualcosa di celato e modestia. Eterna fragranza mi fa pensare a qualcosa di opulento che è tutto il contrario di quel che dovrebbe essere l’onorifico di Jin Guangyao. Che poi, conoscendo il personaggio e la sua storia, anche in questo caso Lianfang-Zun inteso col vero significato, ha un forte impatto sul lettore quando arriva alla fine della storia. Racconta moltissimo di lui.

Entrambi sono nomi parlanti che sono stati tradotti in un modo che non parla al lettore e anzi lo confonde prendendosi gioco dei personaggi e dei loro onorifici che vengono appunto dati per attribuire onore. A me sembra più una barzelletta e una mancanza di rispetto.

Ora che ci penso i tre personaggi di cui vi ho parlato hanno qualcosa in comune… Un riferimento alle pulizie!

Scacco matto, Casa Surace! Mondadori ci ha appena spoilerato i nuovi testimonial per il 2024 di ogni prodotto per la pulizia della casa e del bucato!

Abbiamo la collaborazione tra clan Lan e clan Jin per portare un pulito fresco e profumato in ogni casa!

Sono stata in grado di hackerare i sistemi e scoprire chi altri si aggiungerà al già cast stellare di testimonial!

Lan Qiren che, dall’alto della sua posizione di capoclan e maestro, non può che diventare il nuovo Mastro Lindo, e Sizhui che ci ricorda che per avere sempre capi di un bianco candido, bisogna stare attenti e non dimenticarsi l’acchiappacolore in lavatrice!

La squad del pulito

Non mi dilungo anche sulle traduzioni dei luoghi perché altrimenti faremmo notte e vi sto già ammorbando tantissimo ma sappiate che anche lì ci sono delle traduzioni che anche se tecnicamente corrette rimandano al lettore un’immagine molto diversa da quella che ci si aspetterebbe. Vi cito soltanto Dedalo di Nubi. Il termine Dedalo rimanda al labirinto per antonomasia, scuro e inestricabile come nessun altro. Un luogo cupo e claustrofobico che soprattutto ha una tradizione classica greca che a sua volta occidentalizza la narrazione. Nuovamente. Per me Yúnshēn Bùzhīchù, Cloud Recesses, ricorda un luogo calmo, un eremo in cui coltivare la propria anima. Se proprio non si voleva usare l’ormai comune Meandri delle Nuvole, si sarebbe potuto trovare qualcosa di meno lontano dall’immagine reale del luogo in questione.

Refusi ed errori grammaticali:

Non mancano anche questi nel volume e capisco che mi si possa dire che un libro non può essere completamente libero da errori di questo tipo ma ce ne sono alcuni che sono gravi e ve ne voglio parlare.

Partiamo dai titoli, nomi di luoghi, ecc. scritti tutti con regole differenti. Siccome mi si potrebbe accusare di non poter parlare di sintassi, cambio di registro e regole grammaticali perché non faccio parte del settore, ho lasciato da parte i miei anni di studio (che sarebbero validi ma io potrei sbagliare) e mi sono rivolta a quasi tutte le mie conoscenze in campo editoriale. Tra di loro ci sono editor, correttori bozze e altre figure che lavorano nel settore e sanno il fatto loro. Ho chiesto conferma a tutti per questa regola e tutti mi hanno confermato che quello che ricordo è la modalità giusta quindi vado a mostrarvi cosa non va.

I luoghi e i titoli vanno scritti sempre con le maiuscole. Dedalo di Nubi, Distesa del Loto, Sole di Mezzanotte, Colle dei Sepolcri, Terrazza della Carpa Dorata, Portatore di Luce, Signore del Lustro Fiorente, Generale Fantasma. Teoricamente ci si aspetterebbe di trovare tutto così all’interno del volume. Invece no! Troviamo Dedalo di Nubi, Distesa del loto, Sole di mezzanotte, colli dei Sepolcri, Capitale del Sole immortale e via dicendo. Ogni luogo ha una regola sua.

Abbiamo anche una bellissima citazione per questa sezione:

Finirà che si mette a piangere invocando mamma e papà […]

Tralasciando quello che in realtà ci sarebbe scritto (e no, non è in questo stile After 2.0), la frase è sbagliata anche in italiano “Finirà che si mette”? Concordanza dei tempi verbali, questa sconosciuta! Scelta stilistica per sottolineare la giovane età di Wei Wuxian in quella parte della storia? Beh, sappiate che Wei Wuxian parla benissimo sia a 15 anni che da adulto. Non è una capra ed è anche un grande oratore.

Sono stanca di elencare tutto quello che non va in questo volume. Ci sarebbero ancora decine e decine di appunti da fare ma sono provata mentalmente e fisicamente sia dalla lettura che dalla scrittura di questa recensione. Passiamo a qualcosa su cui tutti dovremmo essere d’accordo e spero sarà così…

Libro fisico:

Vi starete chiedendo cosa ho da dire anche sulla “bellissima” edizione fisica del volume. Per carità, pure io mi ero fatta incantare dalle nuvolette metallizzate del cartonato ma… Il libro fisico è uno specchietto per le allodole che racchiude al suo interno un sacco di problemi. A causa delle polemiche sono entrata in contatto con tantissimi lettori dell’opera e chiacchierando ci siamo ritrovati ad avere gli stessi difetti, delle volte alle stesse pagine, delle volte in altre, che pensavamo essere solo della nostra copia. Invece è un problema generale di questa prima versione di stampa.

Il Gran Maestro della Scuola Demoniaca - Libro fisico
Il Gran Maestro della Scuola Demoniaca - Libro fisico
Il Gran Maestro della Scuola Demoniaca - Libro fisico
Il Gran Maestro della Scuola Demoniaca - Libro fisico

Pagine rilegate male che sono molli e staccate negli angoli o addirittura che si staccano completamente mentre sfogli il libro. Macchie di vario tipo, dimensioni e colori (io qui vi riporto solo quelle di inchiostro che sono poco disturbanti da vedere. Alcune hanno trovato macchie marroni, che parevano incrostazioni, per nulla piacevoli da vedere). C’è anche una cosa comune a tutti: Pagina 135 con quella antiestetica riga sul testo. Per carità, non disturba la lettura ma in mezzo agli altri 200 problemi di questa edizione, è la goccia che fa traboccare il vaso.

Permettetemi di fare anche un ultimo appunto sulla copertina. Sono graphic designer, quindi è il mio lavoro, e vorrei dire una cosa. Tralasciando tutti i discorsi sulla scelta di tenere la copertina uguale all’edizione americana perdendo l’occasione di regalare ai fan un libro diverso da quelli già presenti sul mercato. Lasciando perdere il discorso su font che possono piacere o non piacere…

Davvero non siamo riusciti in alcun modo a trovare un altro modo esteticamente più piacevole per indicare il nome del volume e il sottotitolo? Davvero non siamo riusciti a fare una scelta meno pigra di “volume 1 – Rinascita”? Un pallino, un simbolo (all’interno della storia ci sono tutti gli emblemi familiari che volete da usare per lo scopo) in cui inserire il numero del volume e quel rinascita messo diversamente da quello che sarebbe il titolo di una tesina delle medie?

Il Gran Maestro della Scuola Demoniaca - Copertina

La mia recensione per Il Gran Maestro della Scuola Demoniaca è distruttiva, me ne rendo conto, ma non posso in alcun modo lasciar passare questa situazione che è al limite dell’assurdo. Poteva essere un grande arrivo nelle nostre librerie e invece anche in questo caso abbiamo perso un’occasione incredibile in nome del vil danaro. Finché si vende, finché ci sarà gente ad accettare una traduzione simile, le cose non cambieranno e questo mi fa arrabbiare ancora di più. Io chiudo qui la mia arringa e lascio la parola al nostro amato protagonista. Wei Wuxian, vuoi dire la tua su questa recensione?

Wei Wuxian:

Ringrazio Giulia per questa foto perfetta per la chiusa di questa recensione!
Voto: 0,5/5
Il Gran Maestro della Scuola Demoniaca - Separatore

Prima di chiudere, vorrei lasciarvi con qualcosa di importante a cui tengo particolarmente. All’interno di questa petizione troverete anche un file che spiega alcuni dei problemi riscontrati (solo nei primi capitoli ed è un file lungo pagine e pagine).

Il Gran Maestro della Scuola Demoniaca - petizione
QR Code

Se volete aiutarci, dall’uscita di Il Gran Maestro della Scuola Demoniaca, stiamo raccogliendo delle firme per fare arrivare a Mondadori le nostre lamentele per quanto riguarda questa traduzione.

Per darci una mano vi basta leggere il QR Code o cliccare qui: https://chng.it/mPVYCPj4MN e firmare la petizione. Anche ogni vostra condivisione può esserci utile.

Facciamo capire a Mondadori che in Italia ci sono lettori attenti che pretendono rispetto e una traduzione fedele all’originale che possa rendere giustizia a una cultura così profonda e antica come quella cinese. Grazie!