Buongiorno, Collezionisti!
Nuovo evento per Hunger Games! Potevo mai evitarmene uno? Ovviamente no! Quindi eccomi qui, a soli quattro mesi dalla fine dell’ultimo evento a tema, a parlarvi di nuovo di questa trilogia che amo follemente.

[Se volete leggere i post del precedente evento, ecco i link: Presentazione dell’evento, Tributi del Distretto 8, Tour della Vittoria.]

L’evento è ovviamente in concomitanza con l’uscita del quarto libro della saga. Si tratta di un prequel sul Presidente Snow e potevo mai non leggerlo? Fate vobis, ormai le mie risposte le conoscete bene!

Ma andiamo per gradi. Prima di parlarvi del quarto libro, abbiamo previsto una recensione, a dieci anni dalla prima pubblicazione, della trilogia. Oggi parliamo del primo della serie, Hunger Games, che ha dato il via alla storia di Katniss, Peeta, Gale e tutti gli altri.

Hunger Games - Copertina

Hunger Games

Suzanne Collins

€ 13,00

Quando Katniss urla “Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!” sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell’estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell’Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l’audience.

Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c’è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c’è spazio per l’amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo.

COMPRALO SU:  

Hunger Games - Separatore

DISCLAIMER: Il libro e tutto il materiale mi è stato fornito col consenso della casa editrice per fini recensionistici.

Come si può fare la recensione di una storia celeberrima dopo ormai 10 anni dalla sua prima pubblicazione e soprattutto sapendone a memoria quasi ogni capitolo? Mi scuso se più che una recensione parrà più simile a uno sclero da fangirl ma nonostante io sia ormai drammaticamente fuori target, non posso far altro che amare e venerare questa serie!

Panem

Partiamo dal principio. Hunger Games è ambientato a Panem, un regno post apocalittico nato dalle ceneri del nord America. In questa società, troviamo Capitol City, appunto la capitale di Panem, e i dodici distretti, una volta tredici, che le gravitano intorno.

Ognuno dei distretti è specializzato in un settore e la nostra storia inizia nel distretto 12, quello minerario e uno dei più poveri dell’intera Panem. Katniss Everdeen è figlia di un minatore e vive nel Giacimento. Dopo la morte del padre in un incidente in miniera, è lei a prendersi cura della madre e della sorellina andando a caccia e caricandosi delle nomine aggiuntive per il sostentamento della sua famiglia.

È il giorno della Mietitura, quello in cui due ragazzi per distretto, un maschio e una femmina, fra i 12 e i 18 anni vengono scelti per partecipare agli Hunger Games, un reality show in cui questi ventiquattro tributi dovranno combattere fino alla morte, finché ne resterà soltanto uno solo, il vincitore acclamato da Capitol e dagli altri distretti.

È la prima Mietitura di Prim, la sorellina di Katniss e il fato vuole che sia proprio lei a essere estratta come tributo femminile per il distretto 12. Katniss si offrirà quindi al suo posto per salvarla. Al suo fianco troviamo Peeta Mellark, il figlio del fornaio, che abita nella parte meno povera del distretto. Dopo un breve saluto ai familiari e agli amici, verranno condotti al treno che li porterà verso Capitol City e verso il loro destino. Il resto è storia.

Hunger Games è stata la mia prima distopia, scoperta per caso al cinema. Ho visto infatti prima il film e ho poi recuperato subito i primi due libri. Da sempre provo una grande venerazione per questa serie e non credo di poter dare un parere oggettivo su questa saga ma cercherò di limitare gli scleri.

Personaggi

Katniss, Peeta, Gale, Haymitch, il Presidente Snow, Cinna, Effie e tutti gli altri sono così iconici che non credo ci sia davvero bisogno di presentarli. Sono loro che ci traghettano attraverso tutta la storia del primo libro. Nonostante la narrazione sia dal punto di vista di Katniss, raccontata in prima persona al presente, i personaggi hanno una voce forte e spiccano anche se non hanno un loro personale POV. Ognuno di loro è ben riconoscibile e prendendo delle frasi a caso di ognuno di loro, si potrebbero molto facilmente ricondurre a chi le ha dette.

Questo è sicuramente un grandissimo punto a favore della serie. Riuscire a creare dei personaggi che non risultino piatti e stereotipati permette di avere un grande vantaggio nella narrazione di una storia forte come questa. Fin da subito ci si ritrova ad affezionarsi ai personaggi e a tifare per loro.

Katniss è un personaggio scritto per essere sgradevole e asociale ma io la amo proprio per questo suo essere così. Non è la classica protagonista di Young Adult che si fa trascinare, in balia degli eventi, senza mostrare un minimo di carattere ribelle. Katniss si ritrova a essere una pedina di una società che punisce i più deboli ma lotta con tutte le sue forze per cambiare la sua situazione. Nell’arena cerca in tutti i modi di proteggere le persone a cui tiene, Rue e Peeta, e alla fine sfida la regola del singolo vincitore, permettendo sia a lei che a Peeta di sopravvivere all’esperienza degli Hunger Games.

Peeta è invece uno dei personaggi più buoni nella storia degli Young Adult. È un ragazzo che non vuole abbandonare la propria umanità per seguire le regole imposte dagli Hunger Games. Lui stesso, a suo modo, è un ribelle e questo lo rende uno dei personaggi più interessanti anche se spesso sottovalutato.

Nell’arena conosciamo poi gli altri tributi. Tra questi, sicuramente spiccano la piccola Rue, che a Katniss ricorda per molti versi la sorellina Prim, e Cato, uno dei favoriti e più grande avversario della nostra eroina all’interno dell’arena. Entrambi questi personaggi mi sono piaciuti moltissimo e mi è dispiaciuto dovergli dire addio così presto. Sono però le regole del gioco.

Stile di Scrittura

Suzanne Collins scrive tutto dal punto di vista di Katniss e questo ci rende ovviamente “ciechi” a molte informazioni che potrebbero farci comprendere appieno la storia. Questo però è anche qualcosa che la rende molto interessante. Noi siamo Katniss, vediamo e proviamo quello che vede e prova lei.

Sicuramente questo fa avere una visione “superficiale” di Panem e di molti dei meccanismi che stanno dietro agli Hunger Games ma questa superficialità viene compensata egregiamente dalle voci degli altri personaggi che riescono a dare profondità alla vicenda più di qualche descrizione.

In conclusione, credo sia ormai palese la mia passione per questo primo romanzo della serie e per la saga in generale. Anche a dieci anni di distanza, la storia è invecchiata bene, non risentendo troppo del passare degli anni e riesce a emozionarmi a 30 anni come a 20.

La prima distopia della mia vita, un pezzo di cuore.

VOTO: 4,5/5

Hunger Games - Separatore

Prima di lasciarci, vi invito ad andare a recuperare le recensioni dei miei colleghi! Trovate qui sotto il calendario completo. Vi ricordo anche che l’intero evento comprende le recensioni di tutti i romanzi della saga. Troverete la mia recensione de La ragazza di fuoco sabato 16 Maggio.