DISCLAIMER: Il libro e tutto il materiale mi è stato fornito col consenso della casa editrice per fini recensionistici.

Buongiorno, Collezionisti!
A ridosso dell’uscita di La corte di ali e rovina, di Sarah J. Maas, noi de la Gilda delle Blogger abbiamo organizzato un late review party in cui parlarvi di La corte di nebbia e furia, secondo capitolo della serie. Il romanzo è ancora edito Mondadori. Nonostante fosse un’uscita che aspettavo da moltissimo tempo, non ho avuto modo di partecipare al momento dell’uscita del romanzo e sono contenta di aver potuto recuperare ora.

Come sempre, iniziamo con la scheda del libro:

ACOMAF - La corte di nebbia e furia

La corte di nebbia e furia

Sarah J. Maas

In uscita il: 18/06/2019

€ 17,90

Dopo essersi sottratta al giogo di Amarantha e averla sconfitta, Feyre può finalmente ritornare alla Corte di Primavera. Per riuscirci, però, ha dovuto pagare un prezzo altissimo. Il dolore, il senso di colpa e la rabbia per le azioni terribili che è stata costretta a commettere per liberare se stessa e Tamlin, e salvare il suo popolo, infatti, la stanno mangiando viva, pezzetto dopo pezzetto. E forse nemmeno l’eternità appena conquistata sarà lunga a sufficienza per ricomporla.

Qualcosa in lei si è incrinato in modo irreversibile, tanto che ormai non si riconosce più. Non si sente più la stessa Feyre che, un anno prima, aveva fatto il suo ingresso nella Corte di Primavera. E forse non è nemmeno più la stessa Feyre di cui si è innamorato Tamlin. Tanto che l’arrivo improvviso e molto teatrale di Rhysand alla corte per reclamare la soddisfazione del loro patto – secondo il quale Feyre dovrà passare con lui una settimana al mese nella misteriosa Corte della Notte, luogo di montagne e oscurità, stelle e morte – è per lei quasi un sollievo.

Ma mentre Feyre cerca di barcamenarsi nel fitto intrico di strategie politiche, potere e passioni contrastanti, un male ancora più pericoloso di quello appena sconfitto incombe su Prythian. E forse la chiave per fermarlo potrebbe essere proprio lei, a patto che riesca a sfruttare a pieno i poteri che ha ricevuto in dono quando è stata trasformata in una creatura immortale, a guarire la sua anima ferita e a decidere così che direzione dare al proprio futuro e a quello di un mondo spaccato in due.

COMPRALO SU:  

La corte di nebbia e furia - Divisore

[DISCLAIMER: Potrebbe contenere spoiler su La corte di rose e spine, primo libro della serie. Se non lo avete letto, tornate alla recensione del primo, QUI, e tornate a leggere questa quando avrete recuperato almeno il primo romanzo.]

Come ricorderà chi ha letto la mia recensione di ACOTAR, questa è una serie che aspettavo con ansia, che volevo divorare da anni e che sapevo avrei amato con tutta me stessa. Le aspettative, anche con questo secondo volume, non sono state disilluse. Continuo ad apprezzare moltissimo il mondo e i personaggi creati dall’autrice e apprezzo che si sia staccata dalla Bella e la Bestia, fiaba da cui aveva preso spunto per dare il via alla storia di Feyre.

La corte di nebbia e furia, o ACOMAF, è molto di più. Ormai dimentico del legame con la fiaba, si fa ancora più cupo. Seguiamo Feyre da dove l’avevamo lasciata alla fine del primo libro, subito dopo la sconfitta di Amarantha. La nostra protagonista è spezzata per via di quello che è stata costretta a fare nel Regno Sotto la Montagna e Tamlin, che ha vissuto gli orrori con lei, è spezzato allo stesso modo.

Leggiamo quindi di questi due personaggi e di come tentano di rialzarsi dopo l’incubo vissuto. Tamlin si scherma dietro il suo ruolo di protettore di Feyre che, dal canto suo, inizia a deperire sempre di più, diventando il fantasma di sé stessa. Nessuno, nella Corte di Primavera, sembra capire le difficoltà di Feyre, nessuno sembra capire di cosa ha bisogno. Sarà Rhysand, tenendo fece al loro accordo, a dare sollievo a una Feyre ormai sull’orlo del precipizio quando Tamlin commetterà un terribile errore…

Non aggiungo altro per non rovinarvi la lettura! Parliamo in generale dei personaggi.

Feyre

Se nel primo romanzo era uno dei punti deboli della narrazione, nel secondo riesce a riscattarsi. Non è sicuramente uno dei miei personaggi preferiti, continua a essere troppo vicina al cliché della protagonista di questo genere, ma sono riuscita ad apprezzarla maggiormente.

Alcune cose, legate soprattutto al suo essere ora un Fae Maggiore, e al suo potere, mi hanno fatto storcere il naso. Ci sono dei punti, durante la narrazione, in cui si comporta da stupida, senza pensare che le parole possano avere delle conseguenze. La sua forza nell’affrontare le lotte per ciò che le è caro invece me l’hanno fatta apprezzare molto.

Feyre è un personaggio che passa dall’essere una buona protagonista a momenti in cui ha cadute di stile che la fanno ripiombare fra i personaggi meno apprezzati della storia. In questo secondo volume, comunque, sono più i momenti positivi, quindi è un grande passo avanti.

Tamlin

Tamlin perde il suo ruolo di protagonista da fiaba e continua la sua parabola discendente, iniziata nella seconda parte del primo romanzo. Diventa uomo padrone, protettore fino al soffocamento di Feyre. È troppo concentrato su sé stesso da non rendersi conto di cosa sta succedendo alla donna che dice di amare.

Non amo mai questo tipo di personaggi. Infatti, fin dai primi capitoli, ho perso ogni stima nei suoi confronti. Quello che però non mi è piaciuto, è stato il modo in cui la Maas ha descritto questo cambiamento. Ha voluto rendere Tamlin il personaggio che sbaglia sempre tutto, che non ne indovina una e che non riesce più a prendere una decisione giusta. Lo contrappone a Rhysand, che al contrario del protagonista del primo libro, ha una parabola ascendente passando dall’essere il temibile Signore Supremo della Corte della Notte a essere un amico e un confidente, qualcuno di cui ci si possa fidare.

In tutti i capitoli in cui compare Tamlin, la Maas inserisce almeno due azioni che possano essere considerate terribili e lui le fa senza nemmeno rendersi conto di quanto sia tossico e malato il suo comportamento. Tamlin diventa un animale, un uomo primitivo e possessivo che nessuno potrebbe più apprezzare.

Il punto più basso lo raggiunge nelle ultime scene che lo vedono protagonista. Ormai accecato dalla sua ossessione per Feyre, commette il suo errore più grande e sono certa che lo porterà verso una fine terribile, ormai meritata.

Lucien

Per quanto Lucien sia uno dei personaggi che più avevo amato nel primo, nel secondo perde moltissime di quelle caratteristiche che me lo avevano fatto amare. Purtroppo è relegato in una posizione così secondaria della narrazione che c’è poco da dire ma il suo comportarsi come il galoppino di Tamlin, senza mai agire a favore di Feyre, non me lo ha fatto apprezzare per niente.

Ianthe

Nella Corte di Primavera si fa strada questa sacerdotessa, amica di lunga data di Tamlin. Ci viene presentata come una guida per Feyre, sempre pronta ad aiutarla a prendere le decisioni più giuste, a guidarla nelle situazioni legate alla corte. Se ci sembra un personaggio positivo, in realtà fa capire quanto, tutta la Corte di Primavera sia diventata una prigione per Feyre.

Ci viene presentata come un personaggio marginale ma avrà un ruolo chiave in alcuni momenti della narrazione. Proprio per questo motivo, non voglio dilungarmi troppo su di lei, rischiando di fare spoiler.

Rhysand

Rhysand si riconferma il personaggio migliore della serie. Se già lo si amava quando era un personaggio dalla morale grigia, ambiguo e misterioso, non si può far altro che cadere letteralmente ai suoi piedi una volta conosciuto più approfonditamente in questo romanzo. Scopriamo che non è come si è voluto mostrare, che quella era una maschera per proteggere sé stesso e il suo regno, un modo per mantenere la sua posizione di Signore Supremo della Corte della Notte, il più potente e il più temuto di Prythian.

Ogni cosa che lo riguardi potrebbe essere considerato spoiler quindi non mi dilungherò troppo su di lui ma Rhysand riesce a dare sollievo a Feyre, l’aiuta a riprendersi ed è sicuramente quello che si rivela essere davvero un amico per lei. Quello che anche lui ha subito nel Regno Sotto la Montagna, l’essere diventato la Puttana di Amarantha, lo ha distrutto fino a fargli provare un dolore simile a quello di Feyre ed è proprio quell’esperienza traumatica condivisa che gli permetterà di capirla e di aiutarla al meglio.

Se Tamlin ci viene descritto come un egocentrico, egoriferito, troppo concentrato sul suo dolore e la sua ossessione, Rhysand ci viene mostrato come molto più profondo di quel che pensavamo, con un passato terribile alle spalle che però non lo ha spezzato. La sua forza d’animo è riuscita a conquistare tutti i lettori e ora capisco perché mi dicevano che non sarei più riuscita a togliermelo dalla testa.

Rhysand entra in pieno merito nell’Olimpo dei miei personaggi preferiti di sempre. Cara Maas, ti prego! Non distruggermelo con ACOWAR!

Grazie ai viaggi di Feyre nella Corte della Notte, impariamo a conoscere il consiglio ristretto di Rhysand. Saranno loro i veri protagonisti, assieme a Feyre e Rhysand dell’intero romanzo.

Mor

Mor, o Morrigan, è la cugina di Rhysand. Bella, coraggiosa e splendente come una stella, fin da subito ci appare come un personaggio amichevole e piacevole, così diversa dal cugino. Anche il loro aspetto è totalmente opposto e questo ci spinge, all’inizio del libro, in cui ancora consideriamo Rhysand come il Signore Supremo conosciuto nel primo romanzo, a fidarci istintivamente di lei.

Mor è uno dei personaggi più positivi della storia. Nonostante abbia sofferto, nonostante sia cresciuta nel luogo più terribile di Prythian, lei è riuscita a non perdere la sua forza d’animo e la sua bontà. È una sognatrice e come tale non perde mai la speranza. È anche un’ottima confidente, sempre pronta a fare il possibile per i suoi amici.

All’inizio viene messa a confronto con Ianthe ma Mor riesce subito a mettere in ombra la prima.

Amren

Amren è una misteriosa guerriera che ha qualcosa in comune con Feyre. Come lei, è stata creata dalla magia di Prythian, trasformata in Fae nonostante fosse nata come altro. È più vecchia di Prythian stesso e sappiamo pochissimo sul suo passato, sulla sua vera identità.

Amren è forte, sarcastica, combattiva e fedele. Nonostante possa distruggere tutti con il suo potere, sceglie di servire il Signore della Corte della Notte e di essere non solo una sua sottoposta ma anche una sua amica.

Cassian e Azriel

Ho voluto mettere insieme i due combattenti Illyrian perché credo sia più giusto parlare di loro in questo modo. Sono i due migliori amici di Rhysand, con lui hanno condiviso l’addestramento e gli anni difficili dell’infanzia Illyrian. Sono partiti entrambi dal punto più basso della gerarchia fino a raggiungere i ruoli di capo delle forze armate e capo dei servizi segreti della Corte della Notte.

I due Illyrian più forti della storia hanno personalità totalmente opposte. Se Cassian è rumoroso, spaccone, ironico e sempre pronto alla battura, Azriel è silenzioso, taciturno e misterioso. Sembrano due esseri così diversi ma in realtà condividono grande bontà, altruismo e fiducia nel loro Signore.

Sono due personaggi profondi, con una storia intricata che li lega a doppio filo. La loro amicizia li rende davvero interessanti quando si iniziano a conoscere le dinamiche e il passato condiviso con altri personaggi della corte.

Io non dovrei fangirlare e dovrei tenere per me certe cose ma non posso non dirvi che a un certo punto non sapevo più dove sbattere la testa! Non sapevo più scegliere fa Rhysand, Cassian e Azriel! No, chi voglio prendere in giro? Sicuramente Rhysand ma gli altri due sono dei personaggi talmente meravigliosi che non li si può non amare!

Piccola menzione per Elain e Nesta, le sorelle di Feyre. Sono molto marginali ma, se nel primo non ero riuscita a farmele piacere, nel secondo romanzo si riscattano e ammetto di aver apprezzato particolarmente Nesta. È una guerriera, esattamente come Feyre, ed è pronta a tutto per difendere chi ama.

Stile di scrittura

Lo stile di scrittura della Maas si riconferma scorrevole anche se nei primi capitoli piuttosto noioso. In compenso, aggiusta il tiro e rimedia ad alcuni errori compiuti col primo capitolo della serie.

L’innamoramento lampo di Feyre e Tamlin da finalmente i suoi frutti, incrinando e distruggendo quel rapporto sulla lunga distanza. Apprezzo che la Maas abbia scritto di questo allontanamento, di come Tamlin sia ingabbiato nelle sue convinzioni e non faccia mai un passo verso Feyre per tentare di capirla.

Ho apprezzato molto anche il modo in cui ha reso questa dipendenza di Feyre dal suo Signore Supremo, pronta a giustificarlo per qualsiasi comportamento sbagliato, tipico di chi vive una relazione tossica e pregna di abusi psicologici. La vittima che giustifica il carnefice.

Degno di nota il modo in cui pian piano ci ha permesso di conoscere i nuovi personaggi e ci ha permesso di entrare nella complessa psicologia di Rhysand poco alla volta. Ho trovato molto azzeccato volerci dare un capitolo, quasi alla fine della storia, in cui finalmente tirare le fila di tutto ciò che riguarda il Signore Supremo della Corte della Notte. Grazie a quel capitolo, riusciamo finalmente a mettere insieme tutti i pezzi e venire a capo anche di quei momenti che non eravamo riusciti a collegare.

Come nel primo romanzo, la Maas inserisce delle scene romantiche e delle scene di sesso che non mi hanno per nulla infastidita. Di solito non amo molto questi elementi nei fantasy ma qui non hanno fatto perdere nulla alla narrazione. Inoltre devo ammetterlo… Un paio di quelle scene le ho aspettate come un affamato aspetta di poter finalmente addentare un lauto pasto.

Il cliffhanger finale lascia a bocca aperta. Gli ultimi capitoli sono un susseguirsi di avvenimenti che lasciano il lettore col fiato sospeso e soprattutto desiderosi di poter subito leggere il seguito per capire come andrà a finire.

Considerazioni Finali

ACOMAF mi ha emozionato più di ACOTAR. La Maas è riuscita a darci un romanzo più mentale e meno d’azione, in cui seguire la lenta guarigione di Feyre, il suo abituarsi a un corpo che non è il suo, a un mondo che non è il suo.

Sembra quasi che non succeda granché a livello di narrazione ma è un romanzo che si prende il suo tempo per farci capire e per darci tutti gli strumenti per affrontare il prossimo romanzo, che immagino sarà carico di sfrenate passioni, intrighi, tradimenti, affrontati con indomito coraggio da colei che, sola, poteva cambiare il mondo! Ah, no! Scusate questa è un’altra storia!

Team Corte della Notte!

VOTO: 5/5

La corte di nebbia e furia - Divisore

Ecco il calendario di questo Review Party per La corte di nebbia e furia!

La corte di nebbia e furia - Calendario