Nonostante un passato da appassionata di manga, non mi ero mai avvicinata a fumetti occidentali. Questo è stato il mio battesimo e non avrebbe potuto andare meglio.
Fables è una serie di fumetti pubblicata in America, dal 2002, dalla Vertigo – la stessa dei fumetti di Sandman, Lucifer, Preacher, iZombie e V per Vendetta, giusto per citarne qualcuno – creata e scritta da Bill Willingham ed illustrata da diversi artisti tra cui, in primis, Mark Buckingham.
Divisa in 150 episodi, la serie principale segue le vicende di vari personaggi, appartenenti alle fiabe ed al folklore, che sono stati costretti a lasciare le loro terre natie per fuggire al nemico, conosciuto inizialmente come l’Avversario. Formano quindi una comunità clandestina nel nostro mondo e questa prenderà il nome di Favolandia.
Vi ricorda qualcosa? Sì! Per quanto riguarda le fiabe nel nostro mondo, sembra proprio il plot di Once Upon a Time, serie molto amata di cui sta andando in onda proprio in questo periodo la settima stagione.
Se però pensate di trovare qualcosa di molto simile alla serie, vi sbagliate! A parte l’idea di fondo, le due opere prendono due strade completamente differenti finendo per non assomigliarsi minimamente.
La prima grande differenza sta nel fatto che Fables non è ambientato in una piccola cittadina sperduta, tagliata fuori dal mondo grazie ad un incantesimo, ma in un quartiere di New York. Le nostre Fiabe si mischiano con i Mondani e cercano di tenere nascoste le loro vere identità a chi non fa parte di Favolandia. Proprio per questo motivo, le fiabe con forma non umana, vivono in un distaccamento, la Fattoria, a nord di New York.
La cosa più interessante però resta la reinterpretazione dei personaggi che fa Willingham. Già dai primi numeri scopriamo che Biancaneve, vicesindaco di Favolandia, ha divorziato dal Principe Azzurro. Quest’ultimo ha poi sposato La Bella Addormentata e successivamente Cenerentola, finendo sempre per divorziare.
Bigby, che all’inizio incarna in tutto e per tutto al classico detective del noir, diventa molto di più. Nel corso della lettura scopriamo il suo primo incontro con alcuni dei personaggi più importanti di Fables, scopriamo il suo passato nel nostro mondo, le battaglie combattute, i momenti tristi e difficili da lui vissuti. Da duro dal cuore d’oro, diventa l’eroe, il capo, il leader, il guerriero e c’è molto ancora che purtroppo non posso dirvi per non incappare in spoiler.
Willingham da anche spazio a personaggi minori del folklore e delle fiabe. Da loro profondità, sentimenti ed una caratterizzazione così ampia e ben scritta che ti spiace quasi non poter avere più materiale da leggere su di loro.
Le tematiche sono adulte e molto controverse. La guerra, la battaglia fra bene e male, il sesso, la vendetta, l’amore, la sete di potere, la morte, l’abbandono, sono tutte trattate in modo magistrale da Willingham che non cade mai nel cliché. Anche le storie d’amore fra i personaggi non sono mai convenzionali, non cadono mai nella banalità. Accompagnano i personaggi nella loro continua evoluzione. Perché è questo che rende Fables un prodotto vincente: La continua evoluzione dei suoi personaggi che non risultano mai stantii, mai noiosi e mai prevedibili. Willingham ti sorprende, ti sconvolge. I plot twist sono all’ordine del giorno e non puoi fare a meno di volere sotto mano il numero successivo per scoprire cosa accadrà ai nostri eroi.
Nei 15 archi narrativi che ho portato a termine (in totale sono 23, di cui alcuni ancora inediti nel nostro paese), ho imparato ad amare particolarmente Bigby Wolf, Boy Blue, il Principe Azzurro, Biancaneve ed Acchiappamosche. Le loro storie, i loro destini, sono quelli che mi sono stati a cuore, che più mi hanno emozionato e commosso.
Oltre alla serie principale, di cui vi ho parlato fino adesso, esistono anche diversi Spin-Off. Alcuni sono dei Prequel mentre altri si integrano alla storia e bisogna leggerli durante la lettura della storia principale. Qui li elencherò velocemente perché io stessa non sono ancora riuscita a reperirli tutti per poterli leggere. Se poi dovesse riscuotere interesse, farò un’altra recensione solo su di essi.
Passando attraverso tutti i generi, dall’horror più imprevedibile, agli intrighi, alla storia di formazione, Fables: 1001 Notti di Neve rivela la storia segreta di alcuni personaggi di Fables che ben conosciamo, attraverso una serie di racconti avvincenti e splendidamente illustrati. Allo scrittore Bill Willingham si affianca un imponente spiegamento di disegnatori che spaziano da leggende del fumetto a sorprendenti illustratori delle nuove generazioni.
Fables: 1001 Notti di Neve è un perfetto punto di ingresso in una serie applaudita dalla critica come Fables ed è una parte essenziale dei suoi incantevoli e immaginifici miti.
Racconta una storia epica che ha inizio molto tempo prima rispetto a quando Bigby Wolf mise piede nelle pianure bucoliche del Midwest. Inizia molti anni fa, quando era un soldato durante la Seconda Guerra Mondiale e si trovò coinvolto in un esperimento nazista che avrebbe cambiato il mondo. Diventa subito chiaro come l’omicidio sia solo il meno importante dei peccati di Story City, e scoprire tutti i segreti della città potrebbe costare a Bigby Wolf molto più della sua stessa vita.
In realtà è l’agente sotto copertura migliore di Favolandia, un’esperta di spionaggio con secoli di esperienza nella lotta ai nemici tanto magici quanto terreni. Ora questa letale agente segreta è in missione per scoprire chi sta portando via di nascosto artefatti magici da Favolandia. La posta in gioco è altissima: se anche un solo anello magico cadesse nelle mani sbagliate, potrebbe mettere a repentaglio la vita di ogni Fiaba sulla Terra. Per risolvere il mistero, Cenerentola dovrà girare il mondo e allearsi con un certo audace principe arabo. Ma la cospirazione ha radici più profonde di quanto si immagini e la nostra eroina perderà ben più di una scarpetta di cristallo, se non saprà fermarla.
Lo stesso Willingham ha avuto modo di parlare dell’idea alla base di quella che ha annunciato essere una serie regolare strutturata però da tante altre piccole miniserie interne, il cui intento vuole anche essere quello di approfondire con maggior attenzione alcuni di quei personaggi magari schiacciati, per ovvie ragioni di spazio, dalla trama portante sviluppata in Fables.
C’è poi quel “la più bella del reame”, che è un concetto così onnipresente nelle fiabe, che ho pensato sarebbe stato davvero divertente giocare con ciò che potrebbe accadere in una comunità dove esistono dozzine di “più belle del reame” che vivono tutte fianco a fianco.
C’era una volta il Grande Lupo Cattivo, quello della fiaba di Cappuccetto Rosso, e con lui c’erano una volta tutte le Fiabe mai concepite dall’Uomo. E oggi quelle Fiabe vivono tra noi, in fuga dalle Terre Natie, mescolate alle persone comuni anche se di comune non hanno proprio nulla. E quel Grande Lupo Cattivo è stato un tempo lo sceriffo di Favolandia, il regno delle Fiabe sulla Terra, incaricato di applicare la legge e di indagare su un brutale omicidio commesso praticamente sotto il suo naso senza che potesse farci nulla. Ma quando ci sono di mezzo le Fiabe, niente può essere semplice, specie quando il passato non vuole farsi seppellire. Avere accanto nelle indagini Bianca Neve rende le cose ancor più complicate per Bigby Wolf.
Eccoci arrivati alla fine di questa recensione/consiglio letterario di Fables di Bill Willingham. Non so proprio come farò a dire addio a questa meravigliosa opera ed ai suoi personaggi! Spero davvero che, alla fine, si realizzi il film (io spero in una serie di film!) di cui si vocifera ormai da molti anni!
Spero di aver incuriosito qualcuno, spingendolo a cominciare la lettura! Vi assicuro che non ve ne pentirete!