Buongiorno, Collezionisti!
Dopo aver letto Il suono della neve di Alexandra Rose (trovate la recensione di questo romanzo qui), ho cercato altri libri che avessero lo stesso soggetto e sono quindi capitata su Perhaps Love di Bluebird. L’ho avuto in lettura in questi ultimi quindici giorni e ne ho parlato brevemente nello scorso Currently Reading.

Perhaps Love - Copertina

Perhaps Love. Sky Series #1

Bluebird

In uscita il: 27/12/2020

€ 8,96

PERHAPS LOVE è un romanzo autoconclusivo ed è il primo volume della Sky Series.

Bee Anderson non si aspetta niente dalla vita. A ventidue anni è indurita dal tempo e dal poco amore ricevuto dalla madre. Ha solo i suoi amici James e Anne su cui poter contare: gli unici che possa chiamare famiglia. Liverpool le sta stretta e come ogni prigioniero che si abitua alla sua condizione, Bee non vede alcun futuro se non quello di trascinarsi in modo ripetitivo, giorno dopo giorno. A Lee Hyun-Min la vita ha regalato un talento immenso, portandolo a diventare il leader degli SG5: la più famosa band di kpop. L’impegno e il dolore lo hanno fortificato, ma essere un idol comporta rinunce. La sua intera esistenza è sotto i riflettori, senza mai poter lasciarsi andare. Senza aver mai vissuto come un comune ragazzo di ventisette anni.

Un incontro casuale. Una notte che sembra un sogno e loro soltanto due giovani ragazzi. Come tutti i bei sogni anche quella notte finirà, ma il destino li farà incontrare ancora, otto mesi dopo a Seoul, in Corea. C’è un disegno invisibile, una forza che li ha spinti a cercarsi tra miliardi di persone. Un sentimento capace di spazzare via incertezze e ostacoli. Delicato e fragile come le ali di una farfalla. Potente e tumultuoso come uragano. Oltre i riflettori, oltre la paura di perdersi, oltre le parole non dette.

È proprio quando tutto sembra perfetto, che la vita pone di nuovo Bee davanti ad una scelta: l’unica che non avrebbe mai voluto fare. Perché l’amore per Hyun-Min è più forte di qualsiasi cosa e la felicità del ragazzo che ama, più importante di tutto. Dalla fredda e nebbiosa Inghilterra fino alla moderna e colorata Corea, una storia al ritmo del kpop, un viaggio alla ricerca di se stessi. Per spogliarsi delle proprie maschere, per imparare a sorridere, per imparare ad amare.

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Perhaps Love - Separatore

DISCLAIMER: Il libro e tutto il materiale mi è stato fornito col consenso dell’autrice per fini pubblicitari o recensionistici.

Grazie alla promozione di Kindle Unlimited, sto recuperando un po’ di romanzi self con elementi orientali nella trama. Storici, music romance, romance, fantasy. Tutti i generi mi vanno bene purché si parli di oriente in qualche modo. Proprio per questo motivo mi sono fiondata su Perhaps Love. Aveva moltissime recensioni positive quindi mi sono voluta fidare per l’ennesima volta.

Non sapevo cosa aspettarmi da questo romanzo ma avevo una speranza: che mi sorprendesse positivamente come Il suono della neve. Speravo davvero di trovarmi davanti a un romanzo che abbandonasse i classici cliché del genere ma purtroppo non è capitato. Vi spiego più dettagliatamente cosa non mi ha convinto di questo romanzo.

Partiamo dal principio. La storia inizia a Liverpool, quando Bee Anderson, una ragazza poco più che ventenne, si ritrova uno sconosciuto sul camioncino delle consegne che guida per lavoro. Lo sconosciuto è Lee Hyun-Min, idolo delle folle e leader del gruppo k-pop più popolare della Corea. Dopo un primo incontro burrascoso, i due passano la notte insieme per le strade della città. Dopo quella notte, così diversa dalle altre, entrambi sono convinti di non rivedersi mai più ma il destino porta Bee di nuovo sulla strada di Hyun-Min.

I presupposti per una storia accattivante e appassionante ci sono tutti ma non vengono mantenuti fino alla fine del romanzo.

Il problema più grande è sicuramente la caratterizzazione dei personaggi. A differenza di altri romanzi che ho letto e apprezzato, in Perhaps Love è ridotta all’osso. Tutto ciò che descrive i personaggi è principalmente fisico e poco ci viene detto del loro modo di essere. Quel poco che ci viene lanciato come briciole, è solo per dare un’impressione di caratterizzazione ma è tutto basato su frasi fatte che in realtà non danno alcuno spessore ai personaggi.

Fatemi spiegare più nel preciso cosa intendo. Cominciamo da Bee. La protagonista ci viene presentata come una tipa tosta, con un passato difficile alle spalle, con dei rapporti sempre superficiali o tossici intorno a lei. La madre è un’alcolista e ha sempre fatto pesare a Bee la sua stessa esistenza, le sue relazioni amorose non sono mai state tali ma più un passatempo fisico e mai soddisfacente. Proprio per questo suo passato ci viene detto che lei è una tipa tosta, indipendente e che se ne frega dell’opinione altrui. Il fatto è che spesso si porta all’estremo questo suo modo di essere.

Mi va bene se si vuole mostrare questo lato del suo carattere in determinate circostanze ma viene sempre messo in scena nel modo meno adatto possibile. Non so come spiegare senza fare spoiler ma spesso e volentieri i suoi modi sono estremamente spacconi e fastidiosi. In alcuni punti le sono accostate delle frasi da personaggio di serie B alla “… e io ci tengo alla mia pelle” oppure “odiava non avere l’ultima parola” che un po’ mi hanno fatto sorridere e un po’ sospirare spazientita. Capisco anche che un personaggio non deve essere perfetto, nemmeno io lo vorrei, ma Bee è incostante anche nella sua caratterizzazione di base.

Perché se il 90% delle volte cerca di essere la nuova Van Damme, per più della metà delle volte sembra in realtà un’ape col pungiglione spuntato. (Per restare in tema con la frase che all’autrice piace tanto usare per descrivere la sua protagonista) Sì perché Bee è tosta e non prova sentimenti, lei non piange da quando era poco più di una bambina, ma si dispera per una buona parte del libro come Bella Swan in New Moon. Lei però non pretendeva di essere un personaggio forte e indipendente. Bee passa un il 60% delle sue scene a piangere o a trattenersi dal farlo. Mostrare i sentimenti è sicuramente una dimostrazione di forza ma non se, per tutto il libro, si fa passare una caratterizzazione opposta.

Inoltre Bee è quanto di più lontano ci sia da un personaggio che apprezzo normalmente e questo sicuramente non gioca a suo favore. Ha repentini cambi d’umore, repentini scatti che davvero mi fanno chiedere se sia completamente centrata o se abbia bisogno di un buon analista. Capisco il suo passato, davvero, ma non c’è bisogno di essere così con delle persone che non c’entrano nulla. Se la prendesse con sua madre, piuttosto. Tra l’altro la situazione familiare ci viene spiegata quasi esclusivamente per giustificare questi modi scontrosi e aggressivi che ha ma non raggiunge mai una risoluzione che avrebbe dato spessore al personaggio e soprattutto l’avrebbe davvero centrata nella sua caratterizzazione da donna forte e indipendente.

Hyun-Min è invece la rappresentazione di un angelo in terra. Lui è bello, ha talento, è gentile, buono, tenero, fiducioso, elegante, ricco, popolare, l’amante perfetto, l’amico perfetto, il fratello maggiore che tutti vorrebbero. In poche parole incantevole. Non ha un difetto che sia uno. Il suo unico difetto è essere un po’ orgoglioso quando viene tradito e gettato via. Beh, direi anche che ha ragione a questo punto.

Il suo essere caratterizzato in questo modo però me lo rende troppo stucchevole. Com’è possibile che letteralmente non abbia difetti? Sembra la rappresentazione angelicata ed estremizzata degli idol da parte delle loro fan. Si vuole raccontare una storia in cui si vede anche il retroscena della vita da idol e me lo rendi pure migliore di come appare su un palcoscenico? Deludente. Non chiedevo un personaggio alla Ozzy Osbourne, per carità, ma almeno avrebbe potuto, che so, infilarsi le dita nel naso?

Sicuramente mi è piaciuto più di Bee ma non sono una sua grande fan. Tutta questa perfezione lo rende anche un po’ “mollaccione”. Anche quando avrebbe tutte le ragioni per comportarsi da stronzo, reagisce in modo perfetto, senza che nessuno gli possa rimproverare nulla. Insomma, dovrebbe essere un sogno divenuto realtà ma a me annoia terribilmente. (Datemi Yukine e la sua fredda stronzaggine!)

Paradossalmente sono più interessanti i personaggi secondari, forse perché l’autrice non ci si è soffermata troppo e si è creato un minimo di alone di mistero su di loro. Ji-Hoo e Woo-Jin sono i due che ho apprezzato di più. Mi piacciono molto come personaggi e credo abbiano un bel potenziale. Ho paura di come verranno però trattati quando toccherà a loro essere i protagonisti.

Jong-Dae invece non so che personaggio avrebbe dovuto essere. Stronzo è stronzo ma lo è più di quanto un personaggio possa esserlo per risultare almeno sopportabile, figuriamoci il migliore amico del protagonista. Ma soprattutto, com’è possibile che sia stato amico di Hyun-Min per metà della loro vita con quel suo modo di fare? Soprattutto, come potrebbe essere un vero amico se antepone i propri interessi alla felicità di chi chiama Soulmate? Veramente non me ne capacito.

Sunny è un personaggio che, anche se molto più presente degli altri secondari, mi è piaciuta e mi ha convinto molto. Trovo che sia interessante. Anche Sunny è forte, col pugno di ferro, sempre pronta a dare ordini ma mi pare più centrata di Bee a caratterizzazione. Ho apprezzato anche come ha affrontato una brutta delusione nella seconda metà del romanzo. Decisamente più matura ed equilibrata di Bee nonostante sia più giovane della nostra protagonista.

Parliamo ora della romance all’interno di Perhaps Love. Protagonisti della storia d’amore sono appunto Bee e Hyun-Min. Storia d’amore che si sviluppa prima troppo velocemente per poi arenarsi completamente dalla metà del romanzo in poi. Bee e Hyun-Min sono vittime di uno degli instalove più fulminanti degli ultimi anni. Si vedono una notte, certo una notte speciale ma sempre una notte, poche ore, e finiscono per pensarsi e ricordarsi per mesi. Quando si rincontrano, la loro relazione parte già con sospiri d’amore all’orizzonte.

Il colpo di fulmine ci sta ma dopo un’infinità di libri con lo stesso cliché bisogna lavorare un po’ su come svecchiarlo piuttosto che buttarsi sulla semplice risoluzione del “era destino che ci incontrassimo”. Perché è così. L’amore e la passione che divampano fra i due protagonisti sono praticamente istantanei e quasi senza motivo di esserci.

La cosa più fastidiosa è il cambio di direzione che prende la storia. Fino all’inizio della loro storia d’amore, il romanzo procedeva anche bene. Aveva i suoi difetti, aveva i suoi cliché ma era piacevole, una lettura leggera adatta al periodo. Dopo la loro prima volta la storia non procede più allo stesso modo. Tutte le loro scene si riducono a un’alternanza di scene di sesso ed espedienti per creare drammi. Prima le incomprensioni da coppia che non si conosce ancora profondamente, poi il pericolo dello scandalo, poi le Sun (le fan degli SG5) che non accetterebbero mai una relazione del leader, poi i ricatti, le lotte interne al gruppo… Potrei continuare a elencare altri espedienti.

Li chiamo espedienti perché uno dei più gravi, quello del ricatto ai danni di Hyun-Min, viene letteralmente abbandonato quando non è più necessario a fomentare il dramma. Nella storia viene completamente dimenticato come se nulla fosse accaduto. Visto il personaggio che perpetra questo ricatto, visto le armi che ha sfoderato per ricattarlo, mi aspettavo qualcosa in più. Invece no, i due protagonisti si chiariscono e quindi non c’è più bisogno di portare avanti questa parte della trama.

Il problema grosso è che questa è la parte centrale del romanzo, quella che dovrebbe rappresentare la più forte della storia, quella che definitivamente ti rende addicted. Qui invece si perde interesse perché sembra di finire in un loop infinito di scene tutte uguali. Tutto torna ad avere più senso quando i due tornano a stare a debita distanza.

Il paradosso è che la coppia portante del romance funziona meglio separata che insieme. Perché sì, l’autrice, con le infinite e numerosissime scene di sesso ci fa comprendere che c’è un’attrazione fatale fra di loro ma letteralmente non abbiamo altro materiale per definire la loro storia. Ok, lui è un idol e non può andare in giro liberamente, devono stare attenti ma, anche chiusi in casa, ci sono mille cose che possono fare senza per forza saltarsi addosso ogni secondo passato insieme. Altrimenti inizierò a pensare che la grande personalità di Bee sia data principalmente dalla sua taglia di reggiseno (Sì, spesso si fa riferimento al seno di Bee).

Anche quando guardano un film, quel film non lo finiscono perché cercano scuse per andare a chiudersi in camera. Veramente… Il troppo stroppia. E so che così passo per la classica bigotta che vede il sesso come un tabù ma assolutamente no, non sono così. Se contestualizzato, se messo per un motivo, sono la prima ad apprezzarlo. Come riempitivo per la mancanza di creazione di un vero rapporto intimo e profondo anche no.

Voglio rendere ancora più chiaro il mio punto di vista portando la vostra attenzione su un particolare. Anche quando l’autrice tenta di inserire dei momenti più profondi, di conoscenza fra i due, Bee e Hyun-Min sono a letto o in una vasca da bagno, subito prima o subito dopo del sesso. Ogni volta che parlano, non lo fanno come persone normali ma sempre toccandosi e preparandosi all’ennesimo amplesso. Penso di non aver visto una sola scena, da quando stavano insieme, in cui sono riusciti a portare a termine un’attività senza strapparsi di dosso i vestiti.

Passiamo oltre, ho perso anche abbastanza tempo su questo punto. Parliamo dello Stile di Scrittura di Bluebird. Non mi dispiace, trovo che sia migliore di quello di molte altre self che ho letto. Si vede la sua preparazione per quanto riguarda la cultura coreana e la vita degli Idol. Almeno lei ha avuto la buona creanza di studiare prima di scrivere su una cultura differente dalla nostra. Non ci sono incongruenze per quanto riguarda la rappresentazione dei fan orientali, spesso opprimenti e letteralmente ossessionati. Anche a livello di refusi ed errori, ce ne sono relativamente pochi. Qualcuno è sfuggito ma niente di così disturbante da doverne scrivere un paragrafo nella recensione.

Ci sono però delle sviste come quella che vi sto per mostrare… Divertentissimo è il primo scambio al telefono dei due piccioncini. Alla fine del nono capitolo, Hyun-Min manda un messaggio a Bee, firmandosi. Nel decimo capitolo, lui la chiama e quando lei risponde chiamandolo per nome, è felice si sia ricordato il suo nome. Ok, no, non è divertente ma lo è stato per me lettrice che ho notato questa incongruenza.

Bluebird ha inoltre il vizio di ripetersi in continuazione. Alcuni concetti sono ripetuti fino alla nausea, tanto che alla fine non si sopporta più il leggere sempre le solite frasi. Uno dei concetti è quello sul cambiamento di Bee. “La vecchia Bee non avrebbe/non sarebbe…” con la variante del caso l’ho letto non so quante volte. Oltre alle ripetizioni delle scene, abbiamo anche la ripetizione di frasi fatte.

Altro grosso problema l’ho trovato verso la fine del romanzo quando viene inserito un momento in cui Bee ripensa ad alcuni colleghi di lavoro con cui, teoricamente, avrebbe stretto un rapporto d’amicizia. Il cuoco Min-Sook e la cameriera Ji-Soo. Ecco, se Min-Sook c’è stato presentato un po’ più che in due righe, finendo però per essere l’ennesimo espediente per i drammi e poco altro, Ji-Soo praticamente è inesistente. Sì, c’è ma non si capisce questo rapporto d’amicizia per cui ricordarla con affetto. Questo perché si è persa fra i fumi del sesso fra i due protagonisti. Ti ricorderò come il personaggio più bistrattato del romanzo, Ji-Soo!

È il momento di concludere questa recensione dicendo che questa recensione è sicuramente dura, è sicuramente negativa ma non è stata fatta per affossare l’autrice e il suo lavoro. Comunque si scorge il suo impegno e la sua passione ma non bastano a cavarne fuori un prodotto in grado di appassionarmi. Spero che questa recensione possa essere uno spunto di riflessione per migliorarsi e lavorare di più sullo scheletro della storia per i prossimi romanzi. La storia è partita da uno spunto interessante e meriterebbe di più.

Perhaps Love è una buona occasione sprecata. Adatto a chi non si aspetta molto da un romance se non tante, troppe, scene hot.

Voto: 2/5