Buongiorno, Collezionisti!
Sono di nuovo qui per La strada scomparsa di Beatrice Masci. A un mese dall’uscita della sua raccolta di racconti, inizia un nuovo evento in cui, fra approfondimenti e recensioni, vi faremo conoscere questo volumetto di poco più di 100 pagine. Oggi è il mio momento di recensirlo e dirvi cosa ne penso.

[Potete trovare la presentazione dell’evento al seguente link]
La strada scomparsa - Copertina

La strada scomparsa: Non c’è mai un solo modo per andare da un punto X a un punto Y

Beatrice Masci

€ 12,00

“La strada scomparsa” è una raccolta di racconti scritti da Beatrice Masci. I temi trattati sono molto diversi, ma tutti i testi hanno in comune la ricerca o il ritrovamento di una strada nascosta, apparentemente scomparsa e spesso perduta.

Ognuno dei personaggi ha una missione, ovvero riconoscere la propria via nella moltitudine confusa della vita e trovare il coraggio di seguirla nonostante le difficoltà: che si tratti di un anziano pittore che ha smarrito l’ispirazione, di tre cugini che hanno dimenticato cosa significa essere bambini, di un’adolescente alle prese con la propria coscienza oppure di una coppia di innamorati che resta unita malgrado il tempo che scorre, tutti loro hanno una storia, un passato… ma anche e soprattutto un futuro, sebbene a volte non se ne rendano conto.

Perché il futuro non è mai già scritto, deve essere colui che compie il cammino a scriverlo passo dopo passo.Così Franco, Vanessa, Manfredi e gli altri impareranno a trovare la loro strada partendo da chi sono nel presente.Esistono tanti modi per andare da un punto X a un punto Y; e sono tutti leciti. Anche quelli che fanno un giro infinito e arrivano a destinazione dopo molto, molto tempo.

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DISCLAIMER: Il libro e tutto il materiale mi è stato fornito col consenso dell’autrice per fini pubblicitari recensionistici.

Come già anticipato nella presentazione, questa raccolta di racconti è lunga 116 pagine divise in 17 piccole storie diverse ma simili fra di loro. Ne La strada scomparsa, facciamo la conoscenza di tanti personaggi diversi, spesso persone comuni, con un passato alle spalle e una storia personale ben definita. In altri casi la Masci si rifà a storie di fantasia e ne crea una nuova, dandone una chiave di lettura diversa.

Ogni racconto è a sé e spazia fra generi differenti, dalla narrativa pura alla contaminazione fantastica, alla letteratura legata al ricordo. Questo però non spezza il filo conduttore che collega tutta la raccolta. Lo scorrere del tempo e i mutamenti che avvengono inesorabilmente sono alcuni dei temi portanti. Come anche la pazzia, che si presenta sotto diverse forme. Anche l’elaborazione del lutto è uno di questi e tutti si rifanno e rimandano allo scorrere del tempo e ai cambiamenti impossibili da impedire.

In tutto questo, la Masci riesce, in poche pagine, a tratteggiare diverse storie che riescono a intrattenere il lettore ma anche a farlo riflettere perché il messaggio passa chiaramente. Per questo, mio personale parere, sarebbe da leggere “in pillole” e non tutto d’un fiato, in modo che si possa comprendere al meglio il messaggio di ogni racconto.

Molto interessante è anche l’introduzione di ogni racconto. Troviamo infatti il titolo e una piccola poesia/filastrocca ad accompagnarlo. Trovo sia una trovata vincente che, in qualche modo, mi ricorda i vecchi libri di racconti per bambini che leggevo durante l’infanzia.

Dopo aver parlato in generale di La strada scomparsa, vorrei soffermarmi più attentamente su un paio di racconti che mi hanno colpito particolarmente. Sono due racconti centrali, entrambi con tematica fantastica (che in fondo rimane il mio genere preferito) e che ho trovato molto interessanti. Entrambi partono da qualcosa di già esistente per poi prendere una strada differente e rimescolare le carte di ciò che già conosciamo.

Il primo racconto di cui voglio parlarvi è La stanza segreta. L’ispirazione è presa da Inside Out, celebre film d’animazione Pixar in cui le emozioni prendono vita e ci vengono mostrate sotto forma di personaggi all’interno della testa di una piccola umana. Anche qui abbiamo una “stanza segreta”, come quella che contiene i cinque personaggi principali di Inside Out, ma i personaggi sono ben diversi. Troviamo più di cinque abitanti e i sentimenti sono molto diversi da quelli del film d’animazione. Il nostro protagonista è l’unico abitante deforme e minuto. L’outsider, che guarda gli altri, capaci di crescere ed essere forti e sani, chiedendosi perché non sia in grado di fare lo stesso. Dopo qualche tempo trova il coraggio di avvicinarsi all’altro abitante “particolare” della stanza e sarà lì che troverà la risposta alla sua domanda.

Ho trovato questo racconto molto divertente perché Inside Out è uno dei film d’animazione degli ultimi anni che più ho apprezzato e la citazione finale, presa direttamente dal film, è stata una chicca che mi ha fatto sorridere.

Lo specchio arriva poco dopo La stanza segreta e si rifà alla storia di Biancaneve e della sua matrigna. Anche qui c’è una componente fantastica che dà un po’ di pepe a tutta la narrazione. Dopo un prima parte di contestualizzazione, in cui si parla di come la fiaba di Biancaneve e del suo principe sia vera. Si apprende la notizia della sparizione dello specchio magico della matrigna e scopriamo dove si trova e quale sia stato il suo ruolo fondamentale all’interno di quella che per noi è una fiaba. Beh, ammetto che ho trovato molto interessante il finale a sorpresa e anche la citazione all’amatissima principessa Sissi.

Ovviamente ogni racconto può risultare più o meno interessante a lettori differenti. Il bello è proprio questo. Toccando corde differenti, la percezione cambia a seconda della propria storia e del proprio background, così come capita anche ai protagonisti delle nostre storie, la cui visione del mondo cambia proprio per gli stessi motivi. Più volte la Masci ci fa capire come non sia per forza la nostra versione la migliore ma che ognuno di noi può vedere le cose in modo differente e allo stesso modo giusto, se se ne comprende il passato. Questo tipo di tematica, l’ho vista con forza nel racconto dedicato ai gemelli Goffredo e Lucio, L’appuntamento.

Insomma, La strada scomparsa di Beatrice Masci può essere un ottimo spunto di riflessione con molti dei suoi racconti ma non lo è mai in modo pesante. Anche se le storie narrate possono essere tristi e legate ai lutti, non pesa mai troppo sul lettore, portandolo a sentire noia o disagio.

Una buona raccolta, d’intrattenimento, con ottimi spunti di riflessione.

VOTO: 4/5

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Vi ricordo come sempre che potete trovare altri contenuti interessanti sui blog dei miei colleghi! Avete già a disposizione una recensione e due tappe di Blog Tour mentre domani è il momento di una bella tappa leggera, scritta da Sara di Il club delle lettrici compulsive.

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