Buongiorno, Collezionisti!
È il momento dell’ultima recensione dedicata a questo evento dedicato alla The Gentleman Bastard Sequence di Scott Lynch. È il turno de La repubblica dei ladri, terzo e per ora ultimo libro della serie.

[Se vi siete persi la recensione del primo volume, potete trovarla a questo link. La recensione del secondo volume invece è presente a questo link.]

Ringrazio Mondadori per avermi permesso di leggere in anteprima questo romanzo e, prima di cominciare, vi lascio sempre la scheda del libro con il link di acquisto!

La repubblica dei ladri - Copertina

La repubblica dei ladri

Scott Lynch

In uscita il: 01/12/2020

€ 18,00

Doveva essere il colpo più clamoroso della loro carriera, invece si è rivelato un… clamoroso fiasco. Così Locke e il suo fedele compagno Jean sono riusciti a malapena a salvare la pelle. Almeno, Jean ci è riuscito: Locke sta morendo, avvelenato in modo lento ma inesorabile da una sostanza che nessun alchimista o dottore può combattere. Ma quando la fine sembra ormai vicina, una donna misteriosa offre a Locke un’opportunità che potrà salvarlo, o ucciderlo.

Le elezioni del Konseil sono imminenti, e le diverse fazioni hanno bisogno di una pedina da muovere a loro piacimento. Se Locke acconsente a essere quella pedina, con un incantesimo la donna estrarrà il veleno dal suo corpo, anche se l’operazione sarà talmente dolorosa da fargli desiderare la morte. Locke non ci pensa proprio, ma due elementi lo inducono a cambiare idea. Primo, le suppliche di Jean. Secondo, un nome femminile pronunciato dalla maga: Sabetha, l’amore della sua vita, abile e arguta quanto lui, e ora la sua più grande rivale.

Locke si è innamorato di Sabetha al primo sguardo, quando era un giovane orfano e apprendista ladro. Ma dopo un corteggiamento tumultuoso, Sabetha se n’è andata. Ora si ritrovano nuovamente uniti in uno scontro. Di fronte all’unica persona che sia in grado di tenergli testa – nel gioco dell’amore e in quello degli inganni – Locke deve scegliere se combattere Sabetha, o sedurla. Una decisione da cui potrebbero dipendere le vite di entrambi.

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DISCLAIMER: Il libro e tutto il materiale mi è stato fornito col consenso della casa editrice per fini pubblicitari o recensionistici.

In caso vi foste persi le precedenti recensioni, questa serie di Scott Lynch è stata, per me, un alternarsi di pareri positivi e pareri meno favorevoli. Il primo volume della serie mi era piaciuto tantissimo, il secondo molto meno. Questo terzo si pone più vicino a I pirati dell’oceano rosso ma un gradino più sotto.

La storia prosegue da dove si era interrotta col precedente capitolo. Troviamo un Locke ancora vittima dell’avvelenamento e un Jean, salvo grazie a Locke, che vuole a tutti i costi salvare il suo amico e ripagare il debito nei suoi confronti. Sarà proprio a causa delle condizioni precarie di Locke, che i due Bastardi Gentiluomini accetteranno la proposta di lavoro di Pazienza…

Come sempre tutto il mio amore va ai personaggi della storia. Jean e Locke sono nel mio cuore. Le loro battute e le loro interazioni riescono sempre a farmi impazzire. Jean ha proprio l’innata capacità di strapparmi una risata anche nei momenti peggiori. Grezzo, burbero ma leale e di buon cuore, non si può che provare affetto per lui. Locke… Locke con Jean è uno dei protagonisti migliori di cui potessi leggere in un romanzo del genere. Qui però finalmente interagisce con un personaggio che avevamo solo sentito nominare nei precedenti volumi… E cambia drasticamente.

In La repubblica dei ladri, fa la sua apparizione Sabetha, la donna amata da Locke fin dall’infanzia. Sabetha è anche lei una Bastarda, addestrata da Catena ma con una particolarità che la distingue dagli altri suoi compagni. Oltre a essere l’unica ragazza del gruppo, è anche quella che meno crea un rapporto di affetto con gli altri. Sabetha ci viene mostrata come sempre distaccata e lontana dagli altri se non in rarissimi momenti.

Sabetha ha tutti gli stereotipi della femme fatale, della donna che inganna e non si fa scrupoli. Per molti versi mi ha ricordato diversi personaggi di cui ho già letto/ho visto le gesta. Ha un ché della Milady de Winter de I tre moschettieri, un qualcosa di Irene Adler di Sherlock Holmes ma anche di altri personaggi con la stessa caratterizzazione. Belle, indipendenti, subdole, capaci di rendere totalmente inutile il protagonista. Non ho visto però un’innovazione, qualcosa che me la facesse uscire dal gruppo e lo avrei davvero voluto.

Per qualche strana congiunzione astrale, Locke si convince che lei sia la donna adatta a lui e per questo motivo perde completamente tutta l’intelligenza e la scaltrezza che lo hanno caratterizzato nei precedenti volumi. Di fronte a Sabetha, diventa un balbettante bamboccione babbuino (vi prego, capite la battuta!). Tornando seri. Locke perde ogni capacità cognitiva, si rincretinisce completamente, facendo la figura dello scemo, sempre e comunque. L’amore può tutto, anche rincretinire completamente, ma mi è spiaciuto vederlo succedere a uno dei personaggi più intelligenti e affascinanti di cui ho letto ultimamente.

Una cosa che avevo amato del primo volume era la storia corale, con un piano ben congeniato, alla Sei di Corvi, quell’atmosfera un po’ alla Ocean’s (la serie di film). Nel secondo volume era ancora presente ma qui si perde quasi completamente. Sarà che questa volta non si tratta di truffare qualcuno in cambio di un ricco bottino ma quello di truccare e far volgere a favore della propria fazione delle elezioni ma si perde un po’ dell’azione e dell’adrenalina dei precedenti volumi.

Mi è sembrato che per buona parte del libro lo scopo della storia fosse quella di mostrare Locke totalmente perso per Sabetha e mostrarci come lei lo tratta non proprio benissimo, tutto con il contorno di quella che dovrebbe essere la trama principale.

Per fortuna che c’è Jean, davvero. È sempre lui che salva la situazione e non mi fa gettare la spugna.

Parliamo dello stile di scrittura di Lynch. In La repubblica dei ladri l’ambientazione è quella di Karthain e Lynch ce la descrive con dovizia di particolari, riuscendo come sempre a permetterci di creare un’immagine ben distinta nella nostra mente. Ritornano i flashback sull’infanzia e l’adolescenza di Locke che ci permettono di scoprire tutti i retroscena della sua relazione con Sabetha e non solo. Mi sono piaciuti soprattutto perché ci hanno permesso di ritrovare Calo e Galdo, che mi sono mancati tantissimo.

#Più Calo e Galdo e meno Sabetha. Ho deciso che sarà il mio nuovo motto!

Descrizioni, interazioni fra i personaggi e ritmo non hanno nulla che non vada ma il “caso” di questo terzo volume è un po’ fiacco. Ho visto meno ingegno e fattore sorpresa durante la lettura. Inoltre continuo a credere che Lynch abbia sbagliato a creare un rapporto così sbilanciato fra Locke e Sabetha. Soprattutto trovo poco gratificante, per un personaggio come Locke, il suo modo di agire quando si tratta della donna che ama.

Insomma, La repubblica dei Ladri non è un brutto libro ma non è nemmeno un bel libro. Sta nel mezzo. Ci sono cose positive e cose negative che si equilibrano lasciandomi un parere totalmente neutro su questo titolo. Forse con meno Sabetha, forse con una Sabetha differente, avrei avuto meno remore, meno dubbi e problemi con questo volume.

My 2 cents: senza Sabetha, questo libro mi sarebbe piaciuto decisamente di più.

VOTO: 3,5/5

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L’evento ormai è vicino alla sua conclusione ma potete recuperare tutte le tappe di approfondimento e le recensioni sui blog dei miei colleghi! Vi lascio il calendario completo per La repubblica dei ladri!

La repubblica dei ladri - Calendario Blog Tour
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