Ben ritrovati, Collezionisti! Torno con la quarta e ultima parte di questo evento dedicato a Hunger Games. Oggi parliamo della nuova uscita, Ballata dell’usignolo e del serpente, prequel della trilogia originale.

[Trovate qui la recensione di Hunger Games, qui quella de La ragazza di fuoco e infine qui quella de Il canto della rivolta. Se volete leggere i post del precedente evento, gli Hunger Games Letterari, ecco i link: Presentazione dell’evento, Tributi del Distretto 8, Tour della Vittoria.]

Finalmente posso parlarvi di questa entusiasmante nuova uscita! Ringrazio Mondadori per avermi dato la possibilità di leggerlo e recensirlo! Ormai credo sappiano pure i muri della mia passione per Hunger Games e sono sempre felice quando posso dare il mio contributo su questa serie.

Prima di cominciare, come sempre, ecco la scheda del libro.

Ballata dell'usignolo e del serpente - Copertina

Ballata dell’usignolo e del serpente

Suzanne Collins

€ 22,00

L’AMBIZIONE LO NUTRE, LA COMPETIZIONE LO GUIDA, MA IL POTERE HA UN PREZZO

È la mattina della mietitura che inaugura la decima edizione degli Hunger Games. A Capitol City, il diciottenne Coriolanus Snow si sta preparando con cura: è stato chiamato a partecipare ai Giochi in qualità di mentore e sa bene che questa potrebbe essere la sua unica possibilità di accedere alla gloria. La casata degli Snow, un tempo potente, sta attraversando la sua ora più buia. Il destino del buon nome degli Snow è nelle mani di Coriolanus: l’unica, esile, possibilità di riportarlo all’antico splendore risiede nella capacità del ragazzo di essere più affascinante, più persuasivo e più astuto dei suoi avversari e di condurre così il suo tributo alla vittoria.

Sulla carta, però, tutto è contro di lui: non solo gli è stato assegnato il distretto più debole, il 12, ma in sorte gli è toccata la femmina della coppia di tributi. I destini dei due giovani, a questo punto, sono intrecciati in modo indissolubile. D’ora in avanti, ogni scelta di Coriolanus influenzerà inevitabilmente i possibili successi o insuccessi della ragazza. Dentro l’arena avrà luogo un duello all’ultimo sangue, ma fuori dall’arena Coriolanus inizierà a provare qualcosa per il suo tributo e sarà costretto a scegliere tra la necessità di seguire le regole e il desiderio di sopravvivere, costi quel che costi.

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DISCLAIMER: Il libro e tutto il materiale mi è stato fornito col consenso della casa editrice per fini recensionistici.

Finalmente, dopo anni dalla precedente trilogia, Suzanne Collins ci regala Ballata dell’usignolo e del serpente, un nuovo libro ambientato a Panem, la nazione che abbiamo imparato a conoscere grazie alla trilogia di Hunger Games.

Come tutti sappiamo, Panem è originariamente formata dalla capitale, Capitol City, e dai tredici distretti. Dopo la ribellione del Distretto 13, che ha portato a un periodo di guerra e crisi, Capitol istituisce gli Hunger Games per punire e soggiogare i dodici distretti rimanenti.

La narrazione inizia quindi molti anni prima della trilogia originale, ben 64 edizioni prima dei giochi di Katniss. È infatti vicino l’inizio della decima edizione degli Hunger Games, i primi ad avere alcuni elementi in comune coi giochi che conosciamo.

Sullo sfondo di una Capitol distrutta, totalmente diversa dalla opulenta e ordinata città che conosciamo, i cui cittadini lottano per ristabilire il loro posto nella capitale, conosciamo un giovane Coriolanus Snow.

Coriolanus Snow - Ballata dell'usignolo e del serpente

Ancora studente, è ben lontano dalla figura del terribile presidente che conosciamo nella sua versione più anziana ma già possiede l’ambizione e il desiderio di potere che lo contraddistinguono. Gli Snow, un tempo ricchissimi e influenti, durante la guerra hanno perso tutto. Possiedono solamente il loro attico ma fanno il possibile per nascondere le loro difficoltà economiche.

L’unico modo per salvarsi è nelle mani di Coriolanus. È infatti stato scelto per essere uno dei ventiquattro mentori dei nuovi giochi. È la prima volta che questa figura fa la sua apparizione nell’organizzazione degli Hunger Games e per l’occasione sono gli studenti più promettenti dell’accademia di Capitol a ricoprire questo ruolo.

Coriolanus ha bisogno di un possibile vincitore per riuscire a portarsi a casa un premio e la sua ammissione all’università, unico modo per poter poi essere una personalità di spicco nella società. Scherzo del destino però gli assegna Lucy Gray, La ragazza del Distretto 12, sulla carta il tributo più debole dei giochi.

Lucy però si dimostrerà molto meglio di quanto pronosticato e Coriolanus inizierà a mettere a punto il suo piano per guadagnarsi il suo posto a Capitol.

Questo è il plot iniziale ma c’è molto più di quanto io possa dirvi senza rischiare di farvi spoiler.

In Ballata dell’usignolo e del serpente, troviamo tutti i temi a noi cari nella trilogia. Ci sono gli Hunger Games, sia la loro preparazione che i giochi veri e propri, ma anche i giochi politici della capitale. Sicuramente la parte più interessante è quella della preparazione.

Se l’azione nell’arena è sempre diversa, porta comunque alla solita conclusione: la vittoria di un solo tributo sugli altri. Tutto ciò che invece viene prima è inedito per noi. Sono infatti i primi giochi ad avere i mentori, la valutazione dei Tributi, le scommesse, gli sponsor, la diretta, le interviste ai Tributi e tutto questo ci viene mostrato man mano che procediamo con la storia. Tutto questo viene creato passo passo per rendere gli Hunger Games uno show che possa appassionare gli spettatori.

I giochi politici fanno da sfondo all’azione principale ma ci sono dei momenti in cui dominano prepotentemente la scena, tanto da farci capire perché Coriolanus Snow, il diciottenne non ancora Corrotto che conosciamo qui, possa essere diventato il Presidente Snow che tanto abbiamo amato odiare nella trilogia.

Ovviamente dobbiamo tenere conto del “fattore Collins”. Lo sappiamo bene, ama sorprenderci e non si fa scappare l’occasione nemmeno in Ballata dell’usignolo e del serpente. Non lascia che siano solamente gli Hunger Games a portare avanti la trama. Troviamo infatti moltissimi colpi di scena che lasceranno il lettore col fiato sospeso durante tutta la narrazione.

Questi colpi di scena però non risultano mai forzati, quindi non preoccupatevi di questo! Sarà come un giro sulle più spaventose montagne russe e lo amerete!

Personaggi

Oltre a Coriolanus Snow, personaggio che conosciamo già dalla trilogia, seguiamo anche altri personaggi che ne richiamano altri della trilogia originale. Fra i nomi abbiamo Tigris (sarà la stessa Tigris de Il canto della rivolta?), Hilarius Heavensbee (stesso cognome del più famoso stratega Plutarch), Aracne Crane (come lo stratega dei 64esimi Hunger Games, quelli vinti da Katniss e Peeta). Non sono però loro i personaggi principali.

Oltre a Snow e Tigris, che effettivamente hanno un ruolo importante nella narrazione, i personaggi da tenere d’occhio sono Seianus Plinth, Lucy Gray, La dottoressa Gaul e il decano Highbottom. Sono questi personaggi a guidarci nella narrazione e a farci appassionare alla storia.

Coriolanus Snow ha già avuto una piccola presentazione, prima. Coriolanus è un giovane studente di 18 anni con Tigris, sua cugina, e la signoranonna, la loro nonna, stanno passando un periodo di difficoltà economica. Spogliati della loro ricchezza, vivono nell’ombra dei fasti precedenti alla guerra. Lottano ogni giorno per riportare gli Snow in cima alla società e Coriolanus, in questo libro, ci mostra più volte la sua propensione alla manipolazione in suo favore.

All’inizio del romanzo è un ragazzo che ancora non è corrotto, non ha ancora intrapreso la strada che lo porterà a diventare il Presidente di Panem. In alcuni momenti, addirittura, non sarà totalmente favorevole ai metodi di Capitol per mantenere la pace. Avrà dei momenti in cui condannerà certi comportamenti.

Tigris è invece un personaggio più dolce, più remissivo. Cugina di Coriolanus, ci viene mostrata come una giovane donna che lavora nel campo della moda e capace di compiere miracoli anche sui capi di vestiario più vecchi e rovinati. Spesso si prodiga per aiutare Coriolanus nella sua scalata e si prende cura di lui come una sorella maggiore.

Non ci viene però spiegato palesemente, anche se si può intuire, se sia la stessa Tigris che compare nella trilogia, la stilista cacciata dai giochi che alla fine aiuterà Katniss e il suo gruppo durante l’assedio di Capitol City. E se è lei, come saranno arrivati a quel punto lei e Snow?

Seianus Plinth è sicuramente l’original character che mi è piaciuto di più. Originario del Distretto 2, viene trattato con freddezza e superiorità da tutti i suoi compagni d’accademia. Anche la sua famiglia non è ben vista e viene trattata umanamente solo a causa del potere derivato dalla ricchezza del padre. Sia lui che sua madre sono palesemente pesci fuor d’acqua a Capitol. Non ne capiscono i modi e soprattutto Seianus non ne approva i metodi.

La sua condizione peggiorerà quando agli Hunger Games gli verrà assegnato Marcus, anche lui del Distretto 2. Durante tutto il libro, avrà un atteggiamento recalcitrante e ribelle ma è chiaro che lì in mezzo sia il più buono. Ha mantenuto lo spirito del ragazzo di Distretto e non ha dimenticato le sue origini lasciandosi offuscare da tutto ciò che gli viene offerto dai soldi e dalla capitale.

Lucy Gray Baird - Ballata dell'usignolo e del serpente
Illustrazione di filthy-casual- su Reddit

Lucy Gray è invece il Tributo abbinato a Snow. È una ragazza estratta per il Distretto 12 ma non si sente parte di quella comunità. Lucy è infatti una Covey, un’artista di strada che a causa della guerra è rimasta bloccata nel Distretto 12 assieme alla sua gente. Fin dall’inizio attira l’attenzione del pubblico con un’esibizione durante la mietitura.

Più volte dimostrerà la sua capacità di accattivarsi il pubblico e di essere in grado di portare la situazione a suo vantaggio. In generale Lucy risulta un buon personaggio, ben strutturato, anche se personalmente non l’ho apprezzata così tanto.

Passiamo infine a ma dottoressa Gaul e al decano Highbottom. Di loro parlerò insieme perché penso che siano complementari durante la narrazione. Primo stratega lei, inventore dei giochi lui, sono le due figure di spicco fra gli adulti che ruotano intorno ai giovani mentori di questi Hunger Games. Entrambi ci sono presentati come personaggi molto negativi.

La dottoressa Gaul è descritta più volte come una donna di cui non fidarsi, subdola, calcolatrice, pericolosa e con comportamenti pazzoidi, avrà un ruolo fondamentale nell’evoluzione di Coriolanus. Sarà lei a instradarlo sulla via che lo porterà a diventare l’uomo che conosciamo. Spesso gli mostra quanto sia piccolo, quanto sia capace di abbandonare la propria umanità, quanto sia sacrificabile. Estremamente calzante per descrivere il suo modo di porsi, è questa citazione, a circa metà libro:

Quella che hai conosciuto era umanità spogliata di ogni ornamento. […] Hai sperimentato come svanisce alla svelta la civiltà. Tutte le tue buone maniere, l’educazione, il contesto familiare, tutto quello di cui vai fiero, tutto strappato di dosso in un batter d’occhio fino a rivelare ciò che sei realmente. Un ragazzo con una clava che picchia a morte un altro ragazzo. Questa è la razza umana allo stato di natura. […]

Il decano Highbottom è altrettanto negativo, subdolo e calcolatore. Tratta sempre Coriolanus con sufficienza e non si tira mai indietro quando si tratta di rimproverarlo, farlo sentire a disagio o punirlo. Sicuramente rimane più sullo sfondo rispetto alla Gaul ma la sua presenza riesce comunque a dare una grossa fetta di tensione alla narrazione.

Stile di Scrittura

La Collins è molto migliorata dai tempi dei primi tre libri di Hunger Games. In questo romanzo troviamo uno stile più maturo, una narrazione ancora più efficace.

Anche questo, come i tre precedenti romanzi della serie, è in prima persona. Il punto di vista è quello di Coriolanus. È particolare vivere la storia dal punto di vista di un personaggio così controverso. In parte perché in alcuni momenti si finisce per provare empatia per lui ma allo stesso tempo non possiamo non ricordare chi abbiamo davanti. Ci sono poi momenti in cui inizia ad affiorare il vecchio Snow e quindi non possiamo che restare sorpresi dal seguire le vicende di un antagonista mai pazzo, mai guidato dall’istinto ma sempre lucido, calcolatore.

I personaggi continuano a parlare attraverso i loro dialoghi, essendo appunto l’unico modo in cui possiamo conoscerli. Questa capacità della Collins si è solo affinata, rendendo ancora più facile affezionarsi ad alcuni di essi.

Ho trovato Ballata dell’usignolo e del serpente molto buono. Lascia però in sospeso dei punti importanti. Immagino che la Collins voglia approfittarne per scrivere una serie incentrata su Snow o non capisco come altrimenti possa avere avuto una fine simile. Rimango in attesa di informazioni più precise. In ogni caso, non vedo l’ora che esca il film!

Memorabile come i primi tre della serie, con qualche punto in sospeso.

VOTO: 4,5/5

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Prima di lasciarci, vi invito ad andare a recuperare le recensioni dei miei colleghi! Trovate qui sotto il calendario completo per Ballata dell’usignolo e del serpente. Vi ricordo anche che l’intero evento comprende le recensioni di tutti i romanzi della saga.

Ballata dell'usignolo e del serpente - Calendario
Ballata dell'usignolo e del serpente - Calendario
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